Sport e politica. Il calcio sovietico negli anni della perestrojka

Convegno

Mercoledì 11 febbraio 2009, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale organizza l'incontro-dibattito Sport e politica. Il calcio sovietico negli anni della perestrojka. Intervengono Mario Alessandro Curletto (co-autore, con Romano Lupi, di Futbolstrojka, Socialmente, 2008) e Carlo Martinelli.

Non c'è sport capace di "leggere" grandi rivoluzioni e smottamenti politico-economici come il football. È un'ovvietà accettata oramai da qualsiasi sociologo, un dato irrinunciabile che - ad osservare gli anni delle perestrojka di Gorbachev - assume evidenza plastica, ben corredata nel caso da emozionantii suggestioni. Perché la "ristrutturazione" (perestroijka) gorbacheviana ora approdata al neocesarismo putiniano riguarda un impero-ponte tra Europa e Asia carico di fascino per i suiveurs del calcio.

Il calcio? Ha voltato pagina sì e no. I siloviki, gli uomini degli "apparati della forza" del regime (gente dei servizi segreti, già appartenuti al Kgb e ai suoi eredi, del complesso militare-industriale, ecc.), dettano sempre legge, e a sostenere i club più importanti ci sono potentati economici di scala mondiale. Il calcio non esporta, importa. Nello sport, dal calcio al basket al tennis, sì che l'occidentalizzazione è compiuta. È il circo dei media, dello star system, delle sponsorizzazioni lussuose, pienamente attivato.

Del rapporto fra sport e politica nell'Unione Sovietica di Gorbachev e nella Russia post-comunista se ne discuterà nell'incontro con Mario Alessandro Curletto (co-autore, con Romano Lupi, di Futbolstrojka, Socialmente, 2008) e Carlo Martinelli.


Mario Alessandro Curletto insegna letteratura russa nelel università di Pavia e Genova. È autore anche di Spartak Mosca. Storie di calcio e potere nell'Urss di Stalin (Il Melangolo, 2005).