Stava, e dopo?

Convegno che vedrà la partecipazione di avvocati, magistrati e tecnici, chiamati a dare il proprio contributo verso un modello di prevenzione di catastrofi dovute all’incuria umana. A vent’anni dalla tragedia sono state registrate ben 40 disastri dovuti alla cattiva manutenzione dei bacini di decantazione. La lezione di Stava, per certi versi, è rimasta lettera morta e a nulla è servito il monito di centinaia di vittime. Il convegno è organizzato dalla Fondazione Stava 1985, dall’Ordine degli avvocati di Trento, dall’Associazione nazionale magistrati e dall’Università di Trento.
Il convegno propone in avvio lo spettacolo del maestro Arnoldo Foà che leggerà brani scelti del primo provvedimento giudiziale del Tribunale di Trento, in una ricostruzione delle diverse fasi che portarono al crollo dei bacini di decantazione

PROGRAMMA

• ore 15.30 Apertura
Il maestro Arnoldo Foà legge brani scelti del primo provvedimento giudiziale del Tribunale di Trento.

• Ore 16.30 Relazioni
Aspetti ingegneristici relativi alla costruzione e gestione dei bacini di sterili: prof. Renato Lancellotta, Professore ordinario di Geotecnica - Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica - Facoltà di Ingegneria - Politecnico di Torino, già Consulente di parte Fluormine nel procedimento penale per la catastrofe della Val di Stava

• ore 17.10 Proiezioni sugli incidenti in discariche minerarie.

• ore 17.20 Prevedibilità e imputabilità. La scelta del sito dei bacini di Stava: Prof. Avv. Nicola Walter Palmieri. autore del libro "Vajont, Stava, Agent Orange - il costo di scelte irresponsabili" (Cedam Padova 1997) già responsabile dell'Ufficio legale di Montedison

• ore 17.50 Ricerca e formazione universitaria in ingegneria geotecnica per la prevenzione delle catastrofi: prof. Luigi Mongiovì, Professore ordinario di Geotecnica - Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale Facoltà di Ingegneria - Università degli Studi di Trento

Coordina: Avv. Franco Larentis