Stefano Benini Quartet, Giovanni Falzone Quartet

Musica jazz

Lagarina Jazz Festival

Stefano Benini Quartet
Stefano Benini fauto
Matteo Turella chitarra elettrica
Enrico Terragnoli basso elettrico
Carlo Alberto Canevali batteria

Giovanni Falzone Quartet
Giovanni Falzone tromba
Francesco Pinetti vibrafono
Yuri Goloubev contrabbasso
Marco Zanoli batteria

Stefano Benini Quartet
Il flautista Stefano Benini è tra i maggiori specialisti del proprio strumento in Europa. Si è concentrato esclusivamente su questo strumento, al contrario di quanto avviene generalmente nel mondo del jazz, dove il flauto è spesso associato ai sassofoni. Una scelta controcorrente, se è vero che solisti davvero grandi, come James Newton e Sam Most, sono poco conosciuti dal pubblico, proprio a causa di questo. L'unica eccezione è rappresentata da Herbie Mann, un vero fuoriclasse, che però deve attribuire il proprio successo anche alle scelte di carattere spesso molto popolari. Nato a verona, Benini si è diplomato in flauto al Conservatorio di Torino, seguendo poi i propri interessi che lo portavano verso il jazz e la musica etnica. L'album "Fluteprints", pubblicato nel '91 dall'etichetta Splasc(h), lo ha posto all'attenzione della scena nazionale come solista in sintonia con il linguaggio bop e West coast, agile nel fraseggio e fresco nell'invenzione. In seguito, insieme al collega Sam Moss, ha partecipato al festival Verona Jazz ed ha registrato il disco "Flute Madness", nel 2001. Il quartetto che Benini porta a Mori si distingue per coesione e immediatezza espressiva: la presenza nell'organico della chitarra permette alla musica di svilupparsi con maggiore liberta e varietà timbrica. Ha registrato un album pubblicato lo scorso anno dall'etichetta Azzurra Music, dal titolo "Groovin' Flute". Due componenti del gruppo sono tra i solisti pia attivi e interessanti in regione: il chitarrista Matteo Turella e il batterista Carlo Alberto Canevali. Turella ha perfezionato la propria formazione frequentando laboratori con musicisti come Jim Hali, Dave Holiand, Pat Metheny, John Scofield, Mick Goodrlck e Mike Sterno Ha studiato armonia e composizione a Londra con John Taylor. Canevali, titolare dal 1992 della cattedra di batteria al Cdm di Rovereto, ha studiato e suonato con Lew Soloff, Henry Threadgill, Kenny Wheeler, Franco D'Andrea, Stefano Battaglia. Enrico Terragnoli, chitarrista che ha lavorato con Tony Oxley e Fred Frith, compare In questo caso nella veste insolita, ma ugualmente valida, di tassista.

Giovanni Falzone Quartet
Il trombettista Giovanni Falzone si è Imposto negli anni più recenti sulla scena italiana: nel 2004 si è classificato al primo posto nel referendum annuale della rivista Musica Jazz e nello stesso anno si è aggiudicato Il premio Django D'Or. La sua formazione è di matrice classica, con Il diploma al Conservatorio di Palermo, ma ben presto Il suo interesse per Il jazz si è concretizzato nel diploma In Arrangiamento e Improvvisazione al Conservatorio di Milano e .nella borsa di studio per il celebre Berklee College of Music di Boston. Nel campo classico è stato prima tromba con l'Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, con la Filarmonica di Torino e con l'orchestra del Teatro Comunale di Bologna, lavorando tra l'altro sotto la direzione di Caludio Abbado, Riccardo Chailly Giuseppe Sinopoli e Luciano Berio. Da qualche anno la sua attività si è focalizzata sul jazz, modellando percorsi originali, In cui la scrittura e l'improvvisazione trovano dosaggi diversi, stimolandosi a vicenda e sfociando in organici strumentali suggestivi. I suoi album, pubblicati dall'etichetta milanese Soul Note, hanno ricevuto diffuse lodi da parte della critica. Tra questi ricordiamo "Big Fracture", dedicato alla sciagura dell'Il settembre, "Sulte for Bird", che Interpreta e arrangia In modo molto personale la musica di Charllie ParKer, e il recente "Meeting in parls", che Enrico Rava ha definito "Straordinario. Bellezza pura, gusto del rischio, avanguardia e tenerezza... È un disco che avrà un posto d'onore tra i miei preferiti, Insieme ai grandi di questa musica".
Il quartetto che Palzone porta a Mori presenta un organico strumentale singolare e stimolante: alla sua tromba affianca infatti il vibrafono di Francesco Pinetti, oltre al contrabbasso di Yuri Goloubev e alla batteria di Marco Zanoli. "Il quartetto prosegue sulla linea del mio lavoro di questi anni: attenzione alla parte compositiva.. senza per questo togliere spazio alla libertà del solista. "Ho scelto di inserire il vibrafono perché porta una sonorità inconsueta, una leggerezza e una versatilità che altri strumenti non hanno. Dà la possibilità alla musica di svilupparsi con agilità in direzioni diverse".

Degustazione eno-gastronom ica
Al termine dello spettacolo a cura della Cantina di Mori Colli Zugna


organizzazione: P.A.T. Servizio Attività Culturali - Comune di Ala, Avio, Brentonico, Mori, Villa Lagarina - Comprensorio Vallagarina - BIM dell’Adige - APT Rovereto e Vallagarina - Trentino Servizi - Scuola Musicale Operaprima - Scuola Musicale Jan Novák - Associazione Culturale Rock & Altro