Storia dell'arte come storia della città. Lo stato degli studi a Trento

Convegno

Trento in 10 incontri e 100 libri
La città, gli studiosi, i libri che la raccontano

Prosegue, con la conferenza dello storico dell'arte Roberto Pancheri, il ciclo "Trento in 10 incontri e 100 libri - La città, gli studiosi, i libri che la raccontano". L'appuntamento è per mercoledì alle 17.30 in biblioteca, sala degli affreschi. Pancheri racconterà il percorso degli studi dedicati all'arte nella città di Trento durante la conferenza intitolata "Storia dell'arte come storia della città, lo stato degli studi a Trento", espressione ripresa da un saggio di Carlo Giulio Argan, con la quale Pancheri invita a considerare l'opera d'arte quale possibile e importante elemento per l'interpretazione della storia di una città, da leggersi anche attraverso i suoi monumenti, le opere d'arte e quelle architettoniche, il profilo che l'intervento dell'uomo definisce nel tempo. Un'arte vista quindi come simbolo che rappresenta decoro, dinamicità, volontà di autorappresentazione di una comunità.
Il giovane studioso, nato a Cles nel 1972, curatore delle mostre "Trento anno domini 1803" e "La fontana del Nettuno Salute e decoro della città", conta al suo attivo numerosi studi sulla pittura e sulla scultura di area veneta e alpina dal seicento all'ottocento, pubblicati in cataloghi di mostre, atti di convegni e riviste specialistiche.
Nella relazione di mercoledì – come si rileva da una scheda introduttiva nella quale si segnalano le vaste lacune nella conoscenza della storia culturale di Trento e l'assenza di un opus magnum - Roberto Pancheri metterà in evidenza un orientamento largamente diffuso nella storiografia artistica locale che solitamente prende in esame l'intero territorio provinciale e non lo specifico cittadino. Orientamento che oltre a comportare non pochi problemi di ordine storiografico e metodologico, tende a privare la città di Trento delle dovute attenzioni.

Roberto Pancheri (Cles, 1972) si è formato a Padova, dove si è laureato con lode in Lettere nel 1999, con una tesi in Storia dell'arte moderna (relatore Adriano Mariuz). Nel 2003 ha conseguito presso l'Università di Padova il diploma di specializzazione triennale in Storia dell'arte. È autore di numerosi studi sulla pittura e sulla scultura di area veneta e alpina dal seicento all'ottocento, pubblicati in miscellanee, cataloghi di mostre, atti di convegni e su riviste specialistiche quali "Arte Veneta", "Atti dell'Istituto veneto di scienze lettere ed arti", "Atti dell'Accademia roveretana degli Agiati", "Bollettino del Museo civico di Padova", "Neoclassico", "Studi trentini di scienze storiche", "Verona illustrata". Nell'ultimo quinquennio ha svolto attività di ricerca su incarico dell'Istituto di ricerca per gli Studi su Canova e il Neoclassicismo e della Fondazione Canova di Possagno. Nel 2001 ha curato, insieme a Fernando Mazzocca e Alessandro Casagrande, la mostra internazionale su Giovanni Battista Lampi allestita al Castello del Buonconsiglio di Trento. Nel 2002 è stato borsista dell'Istituto di Storia dell'arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Nello stesso anno è stato nominato socio ordinario della Società di studi trentini di scienze storiche. Nel 2003 ha collaborato alla realizzazione del catalogo scientifico della Pinacoteca civica di Vicenza. Tra il 2003 e il 2005 ha ideato e curato vari eventi culturali ed espositivi promossi dal Comune di Trento, tra cui una mostra sulla fontana del Nettuno, simbolo della città. Nel 2004 ha redatto, su incarico dell'Istituto per l'Enciclopedia Italiana "Giovanni Treccani", la voce "Giovanni Battista Lampi" del Dizionario biografico degli italiani. Nel 2005 ha contribuito con saggi e schede alla realizzazione di Casa di Re, catalogo in due volumi che illustra i tesori d'arte della Reggia di Caserta.