Storie di Vita | La narrazione nella contemporaneità
Presentazione del libro “Riserva di prognosi - Un'oncologa si ammala di cancro e interroga la sanità”
Il secondo appuntamento del ciclo sulla narrazione contemporanea, inserito nell’ambito delle attività dell’Università della terza età e del tempo disponibile di Trento, vuol essere un momento di riflessione su di una storia umana e clinica, realmente vissuta, che porta alla luce diverse questioni legate alla sofferenza e all’ineluttabilità di una difficile malattia.
Barbara Soini è medico oncologo, sposata con due figli. Ha 44 anni quando scopre di avere un cancro che non autorizza prognosi oltre un anno di vita. È uno shock ma reagisce da combattente.
Da paziente vive quell’altalena di fatiche, speranze, delusioni che tante volte ha registrato nelle persone che, da medico, ha curato. È un’altra lente con la quale rivede le cose, comprendendo meglio le necessità di un malato di cancro e dei suoi familiari. Pensa che la propria esperienza possa servire a chi si trovi a «combattere» con il cancro, paziente, familiare, operatore sanitario che sia.
Decide di lasciare una testimonianza e chiede l’aiuto di Loretta Rocchetti, medico di famiglia, e della giornalista Milena Di Camillo. Dalla condivisione dell’ultimo anno di vita di Barbara, dal suo coraggio, dalla lucida determinazione con la quale ha saputo «prendere in mano» la propria malattia, è nato questo libro. “Riserva di prognosi” racconta la storia umana e clinica di Barbara, ma diventa anche strumento di riflessione a più voci: della filosofa Laura Campanello, che firma la prefazione, e di un gruppo di esperti che hanno accettato di ragionare sui temi-chiave sollevati dal libro, dalla relazione medico-paziente alla presa in carico, dalla formazione ai protocolli, dalle cure palliative ai trattamenti alternativi (Adriano Paccagnella, oncologo; Massimo Bernardo, medico palliativista; Daniele Govi, medico di medicina generale; Annamaria Marzi, infermiera dirigente; Paolo Dordoni, filosofo; Carlo Favaretti, manager sanitario).
Barbara è morta nel gennaio 2014, pochi mesi prima di compiere 50 anni.
organizzazione: Fondazione Franco Demarchi