Sulle mie labbra
Francia, 2002
Durata: 115'
Genere: Thriller/Romantico
Regia: Jacques Audiard
Cast: Vincent Cassel, Emmanuelle Devos, Olivier Gourmet
Carla Bhem lavora da anni come segretaria per un società immobiliare. È la prima ad arrivare in ufficio e lultima ad andarsene... La contropartita? Uno stipendio da fame, essere considerata meno di una nullità e ricevere ordini come un cane. Carla ne ha abbastanza.
La soluzione si chiama Paul Angeli, il nuovo apprendista che Carla è riuscita a fare assumere. Paul ha 25 anni e non possiede la minima conoscenza in fatto di sviluppo di attività immobiliari. In realtà, è completamente incompetente, ma ha altri modi per compensare le sue lacune: è un ladro appena uscito di prigione, desideroso di sfruttare qualche buon affare.
di ROBERTO NEPOTI
Una love-story appena travestita da film noir, interpretata da una coppia carismatica e messa in scena con stile decisamente personale: non è niente male Sulle mie labbra, il film di Jacques Audiard che, in Francia, si è portato a casa tre premi César.
L'idea di base è l'attrazione degli opposti. Nel caso, Carla (Emmanuelle Devos), trentacinquenne tuttofare in una società immobiliare, e Paul (Vincent Cassel), una decina d'anni più giovane di lei, appena uscito di galera e nei guai con un tipaccio cui deve dei quattrini. Contro le apparenze, in realtà Carla e Paul si somigliano: sono entrambi emarginati, soli, alla ricerca di un'occasione per riscattare lo squallore delle proprie vite. Forse, ancor più di Paul, lo è Carla, donna senza amore, afflitta dalla sordità, sfruttata sul lavoro e beffata da colleghi maschi di comprovata volgarità. Attratta, senza ammetterlo, dal cattivo ragazzo (belle le scene in cui "riscopre" di avere un corpo), la donna si dà da fare per integrarlo nella vita sociale e per insegnargli le buone maniere.
Sarà Paul, invece, a insegnarle quelle cattive, coinvolgendola in un colpo grosso ai danni del lurido gestore del bar in cui è costretto a lavorare. Qui l'handicap di Carla, che le permette di "sentire" i discorsi della gente restando a distanza di sicurezza, si rivelerà una risorsa (oltrechè l'occasione per una scena magistrale, in cui la donna legge le parole sulle labbra del complice tenuto prigioniero e torturato dai gangster). Ma, forse, Paul intende fregare anche lei...
Pare che il cinema francese sia di ritorno sui nostri schermi, ed è una buona cosa: soprattutto quando, come qui, sposa una rappresentazione realistica (ambienti quotidiani; storie di gente comune, anziché dei soliti "belli e impossibili") con scelte stilistiche ben meditate. Quello di Audiard è un cinema basato sull'osservazione accurata, sulla messa a fuoco dei dettagli (vedi le unghie sporche di Paul), sulla scelta di particolari che fanno la differenza tra cinema di ordinaria amministrazione e cinema d'autore.
La macchina da presa mette sotto assedio i personaggi, riprende volti e oggetti accumulando le inquadrature e i punti di vista; il montaggio, che non disdegna l'uso della classica "dissolvenza" tra una scena e l'altra, è essenziale e preciso. Molto brava la Devos (César come attrive protagonista) che, apparentemente bruttina e sbiadita, acquista in seduzione scena dopo scena.
Recensione tratta da: http://www.repubblica.it/online/cinema_recensioni/labbra/labbra/labbra.html
organizzazione: Nuovo Cineforum Rovereto