Sulle montagne in punta di pennello

Mostra

Dipinti di Carlo Ghe, a cura dell'Associazione A.I.C.S.

Antologica di Carlo Ghe, pittore, generale degli Alpini, che ha sempre cercato di cogliere i riflessi più seducenti dei luoghi di montagna. I paesi, i prati, i fiori e le occupazioni degli uomini sono raffigurati con le cime nei quadri luminosi di Ghe, pittore per ottant’anni della sua vita.

È nato in una terra di marinai, Carlo Ghe pittore di acquerelli pieni di luce, ma ha amato i monti. È nato a Livorno ma la carriera militare lo ha portato a girovagare per l’Italia. Artista e militare, dunque, amava la montagna quanto adorava la pittura. Amava perdersi nel silenzio delle grandi cime delle nostre montagne per respirare l’odore della libertà. Per i soggetti dei suoi dipinti sceglieva sempre scenari mozzafiato, per dare respiro alla sua voglia di vivere. Il pennello diveniva l’espressione della sua parola e le pennellate divenivano un discorso persuasivo e emozionante.
Immancabili nel suo zaino i viveri, i pennelli e i colori ma anche la macchina fotografica : il suo intento era sempre e comunque quello di catturare le meraviglie che incontrava. Lo considerava una sorta di dovere.
Di buon mattino Ghe era solito partire per raggiungere le balconate naturali da dove ammirare le cime. La sua è una pittura all’aperto.
Diamo un’occhiata ad alcune di queste opere, risalenti per lo più agli anni Cinquanta, ma anche più vecchie, dipinte degli anni Trenta.
La ”Piazza delle erbe” a Belluno e “La piazzetta Santa Croce” sono due incredibili testimonianze etnografiche dove si riconosce uno stile di vita ormai perduto. Sono una sorta di memoria che ci ha lasciato il pittore. In “Via Santa Maria dei Battuti” si riconosce in modo speciale l’anima di viandante di Carlo Ghe, abituata e talvolta felice della solitudine.
Terribilmente reali e luminosi questi acquerelli danno l’impressione di poterci camminare dentro, la sensazione che si prova osservandoli è quella di sapere che ora è, e in che stagione siano stati dipinti.
Di natura quasi fotografica, gli scorci alpini di Ghe sono fra i suoi dipinti più suggestivi.
Virtuosi accostamenti cromatici si possono notare sul “Lago di Misurina”, mentre si rimane incantati di fronte agli stupendi riverberi delle “Cinque Torri” baciate dal sole.
Suggestiva immagine che raccoglie in sé i tratti della poeticità più densa è “Sentiero che porta verso Porta Vescovo”, paesaggio invernale reso magnificamente. Anche in “Arabba” un’abbondante nevicata rende bene l’immagine di paese in pieno inverno.
Spesso le opere di Ghe sono evocative, è il caso di “Cortina d’Ampezzo” dove una donna regge un improbabile e pesante carico di fieno, memoria delle fatiche dei montanari.
In tutte le pennellate di Carlo Ghe hanno una luce forte che fuoriesce dal quadro illuminando l’osservatore ma il più luminoso dei quadri è “Lago Sorapìss”. L’effetto scenico delle nubi che lasciano trasparire il cielo terso sopra il Cristallo e il Piz Popena.fa veramente sognare.


organizzazione: CAI - Comune di Trento - Comune di Bolzano