Sulle orme del tenente Hecht

Convegno

Pagine del Garda

Presentazione di
Sulle orme del tenente Hecht
La linea difensiva austro-ungarica nella Grande Guerra, dalla cintura dei forti di Lardaro alla vetta del Cadria
di Arianna Tamburini e Marco Ischia, ed. Temi

La ricerca è stata svolta attraverso l’analisi di fonti storiografiche e una lettura di resti delle opere militari ancora presenti sul territorio.
La prima parte del volume è dedicata ad un inquadramento storico della zona: la costruzione delle opere fortificatorie, le vicende militari, il dramma vissuto dalla popolazione civile della Valle di Ledro e della Val Giudicarie. Nella seconda parte viene offerta una descrizione della linea difensiva e la catalogazione delle opere in caverna (in totale oltre 100 opere, corrispondenti a quasi 3 km di gallerie) e una ricca documentazione fotografica.

Il programma di «Pagine del Garda» continua con la presentazione del libro «Sulle orme del tenente Hecht. La linea difensiva austro-ungarica nella Grande Guerra, dalla cintura dei forti di Lardaro alla vetta del Cadria», di Marco Ischia e Arianna Tamburini, che analizza la linea difensiva austro-ungarica nel tratto compreso tra la cintura dei forti di Lardaro e la vetta del Cadria, la cima più elevata della valle di Ledro, facendosi condurre da un testimone d’eccezione, il primo tenente dei Kaiserjäger Felix Hecht von Eleda, e dal suo «Diario di guerra dal Cadria e dallo Stivo».
A due anni di distanza da «La difesa sotterranea. Il settore fortificato di Riva e le sue opere in caverna», gli autori ritornano ad affrontare il tema della Grande Guerra in Trentino in una prospettiva insolita, caratterizzata dal binomio: analisi delle fonti storiografiche – lettura del territorio condotta sul campo, ovvero attraverso i resti delle opere militari ancora presenti.
La zona dai forti di Lardaro al Cadria si caratterizza per la complessità morfologica ed ambientale di un tratto di fronte di montagna; si tratta di un territorio complesso ed eterogeneo, in particolare presso il Nozzolo Piccolo, con le sue guglie rocciose isolate, difficilmente percorribili e qua e là solcate da cenge e frammenti di aerei sentieri.
Il volume non rappresenta una guida alla visita di tali opere, il cui raggiungimento risulta operazione assai rischiosa, quanto piutto un libro di storia locale e uno strumento di catalogazione che abbina alla topografia dei rilievi una ricca documentazione fotografica effettuata nel corso del 2008. In totale sono state rilevate e topografate oltre 100 opere in caverna, corrispondenti a quasi 3 chilometri di gallerie. Poco meno di 500 le pagine di questo volume (484) che, grazie al contributo dell’ufficio traduzioni della Regione autonona Trentino – Alto Adige, è stato tradotto anche in tedesco.


organizzazione: Comune di Arco - Associazione Il Sommolago - Servizio Attività Culturali Intercomunale di Arco e Riva del Garda