Suttaterra

Un romanzo fra David Lynch, Vincenzo Consolo e Thomas Ligotti

Incontri e convegni , Presentazione libro

Nel 2014, la letteratura italiana ha conosciuto l’esordio di un giovane autore siciliano, un ragazzo originario di Butera, Orazio Labbate, dalle letture ardenti ed importanti.

Quel suo primo libro “Lo Scuru” suscitò l’ammirazione di Antonio Moresco, rimasto incantato davanti ad una lingua che non sfigurava se paragonata a quella di un Vincenzo Consolo o di un Gesualdo Bufalino.

Ne rimanemmo folgorati anche noi, tanto da invitare il suo giovane autore a presentare il suo libro.

Ed ora arriva il suo secondo romanzo, sempre pubblicato per i tipi di Tunué, nella collana diretta da Vanni Santoni.

Milton, West Virginia. Giuseppe Buscemi è il figlio di un predicatore emigrato in giovane età dalla Sicilia. Trentenne, di mestiere becchino, è ormai capace solo di consumarsi nel ricordo della moglie, scomparsa un anno prima. Un giorno però gli arriva una lettera della defunta, che lo invita a raggiungerla a Gela, luogo del loro matrimonio. Spedita qualche giorno prima, pare scritta proprio da lei. Giuseppe, sconvolto dalla paura e dal desiderio, decide di partire verso la Sicilia delle sue origini maledette. In equilibrio tra l'immaginario onirico di David Lynch, l'horror di Thomas Ligotti e le pagine stregate di Vincenzo Consolo, Orazio Labbate rinnova l'epica de Lo Scuru con un romanzo che conduce nel cuore nero del gotico siciliano.

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organizzazione: Libreria Arcadia - Rovereto