Swan

Danza

Benvenuti a Teatro
InDanza

“Swan”: l’ornitodanza di Luc Petton in prima ed esclusiva italiana al Teatro Sociale di Trento

Le Guetteur - Luc Petton
Swan
Concezione Luc Petton
Coreografia Luc Petton, Marilén Iglesias-Breuker
Musica Xavier Rosselle
Scene Raul Pajaro Gomez
Luci Sylvie Vautrin
Costumi Marion Egner
Maître uccellatore Tristan Plot
Uccellatori Julien Durdilly, François Coquet, Guillaume Habrias
Realizzazione scene Alain Bernard Billy
Direttore di scena Bruno Bernabé
Direzione fonica Xavier Rosselle
Danza, assimilazione e ricerche in studio
Anaïs Barthe, Delphine Berdiel, Aurore Castan-Aïn, Aurore Godefroy, Katia Petrowick, Marie Sinnaeve

Evento dell’anno, Swan è l’ultima fantasmagorica creazione di Luc Petton che ha conquistato Parigi lo scorso giugno. Omaggio al Lago dei Cigni realizzato con sei danzatrici e otto cigni (veri!), Swan è un brano di ornitodanza sorprendente, ironico e poetico. Un lavoro sulla dualità tra bianco e nero e l’animalità dell’essere umano; un’ora in cui i pennuti non sono l’effetto di alcun maleficio, bensì gli artefici di una deliziosa e disinvolta danza. In mezzo a loro le danzatrici, ammaliate da cotanti lunghi colli e della maestosa padronanza della scena. Immagini che si imprimono nella memoria.

Il secondo, attesissimo, appuntamento di InDanza 2012/2013 è con “Swan”, spettacolo singolare ed unico al mondo di ornitodanza del coreografo francese Luc Petton, in cui cigni veri e sei danzatrici si incontrano in un gioco di ascolto e confronto reciproco.
“Swan” approda in esclusiva italiana al Sociale di Trento per due imperdibili repliche martedì 6 novembre e mercoledì 7 novembre.
In linea con il suo precedente La Confidence des oiseaux Luc Petton ne approfondisce la ricerca e, attraverso “Swan”, si spinge ad affrontare un tema antichissimo: quello della trasfigurazione uomo/animale che dalle Metamorfosi di Ovidio è giunto sino a Petipa-Ivanov e alla loro coreografia del ‘balletto dei balletti’: Il lago dei cigni.
Nel corso dello spettacolo, che con un neologismo potremmo definire “zooesis” (zoologia e poesia), la linea che separa l’essere umano dall’animale si spezza al fine di creare una dinamica feconda.
Uno spazio/tempo poetico dove le frontiere tra gli elementi aria, terra, acqua non si distinguono più e lo spettatore viene trasportato in un tempo lontano in cui tutto era contiguo. Arcaismo di immagini coniugato agli stilemi della coreografia contemporanea.
Un lavoro di ricerca che ha avuto una lunga gestazione e che ha portato le danzatrici a seguire i cigni sin dalla loro nascita, avvenuta nella primavera del 2010.
Un contatto assiduo e costante, da quanto le uova si sono dischiuse, che si è protratto per più di due anni alla ricerca di una confidenza che permettesse loro di essere interscambiabili sulla scena.
“Il cigno – spiega Luc Petton al quotidiano Le Monde - ha un comportamento molto differente dagli uccelli che volano. Per via della sua taglia non fugge, ma affronta. Apprende molto più lentamente dei corvi, ma ha una memoria immensa e un grande acume visivo. Inoltre i cigni non cantano quasi mai, si esprimono con il collo, le piume e gli spostamenti: un cigno chiamato in causa si irrigidisce e guarda di traverso. Un cigno inquieto gonfia le piume per darsi volume. Un cigno che si rilassa, sbuffa e sbatte le ali. Le danzatrici – continua Luc Petton - hanno dovuto lavorare a lungo per eseguire movimenti rapidi e repentini cambiamenti di direzione senza che i cigni le attaccassero.
Per costruire lo spettacolo hanno dovuto apprendere il modo di camminare ‘dondolante’ dei cigni, il gesto di ‘alzare le natiche’ e a ondulare braccia e gambe come fanno loro con il collo”.

Luc Petton
Il bretone Luc Petton ha fondato nel 1994 la compagnia Le Guetteur (la vedetta) oggi in residenza in Picardia, quando ancora era legato al gruppo Icosaèdre di cui è stato co-direttore con Marilén Iglesias- Breuker.
Si è formato negli Stati Uniti con Alwin Nikolais e Murray Louis, poi in Germania al Folkwang Tanz Studio di Essen. Con un passato nelle arti marziali, gli è stato facile approcciare diverse tecniche del corpo come il contact-improvisation e il metodo Pilates. Insieme a spettacoli tradizionali sviluppa da sempre progetti singolari all’aria aperta e in luoghi pubblici. La sua compagnia è composta da danzatori, uccellatori e da una cinquantina di uccelli.


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara