Tempora et auris
Tempora et auris
Installazione video e audio 2008 | 2011
Negli spazi espositivi di Casa Collini, accanto a Palazzo dei Panni ad Arco, uninstallazione video e audio sviluppata allinterno del «Bosco Caproni» di Massone dArco con cui il MAG Museo Alto Garda vuole valorizzare il percorso storico-naturalistico (area di grande interesse ambientale che accoglie le cave di oolite, in uso fino alla seconda metà del Novecento, e le frequentate falesie) e recuperare alcuni degli aspetti della memoria comunitaria, espandendo la stratificazione di segni e significati culturali e proponendo una rilettura del paesaggio attraverso larte. Protagonisti della ricerca sono tre suoni, perfettamente riconoscibili in quellambiente particolare: il gocciolio dellacqua, una presenza costante nelle cave che rimanda allalba dei tempi; il picchiettio dello scalpello sulle pareti, ovvero il recente passato delle cave; e il tinnire dei moschettoni e dei rinvii degli arrampicatori sulle pietre, da circa ventanni nuovo elemento didentità del luogo. Linstallazione «Tempora et auris» è realizzata da Sara Maino, lesposizione a Casa Collini è a cura di Giovanna Nicoletti. Linaugurazione è venerdì 8 luglio alle 18.30.
Le cavità, lavorate dalla mano delluomo, costituiscono delle vere e proprie «sacche sonore»: linstallazione propone delle impronte sonore che indirìzzino lorecchio dellascoltatore a rilevare le distinte epoche storiche e a riconoscere il diverso utilizzo del luogo con il passare del tempo. Dallorigine, quando le cave erano il fondale di un antico mare, attraverso lepoca moderna, quando erano sfruttate per lestrazione della pietra, fino allepoca attuale, in cui la falesia e le cave sono diventate la palestra di roccia degli arrampicatori. Il gocciolio dellacqua è legato alle profonde vene dacqua che affiorano allinterno delle volte rocciose, provenienti da falde nascoste che collegano lantico mare che ricopriva questi luoghi allattuale lago di Garda, visibile in lontananza percorrendo il sentiero che porta alle cave alte. Il picchiettio dello scalpello sulle pareti delle cave e sulle pietre è un suono che evoca la memoria di molti scalpellini che a cavallo dei secoli XIX e XX sindustriavano per estrarre la pietra che sarebbe servita in tutto lImpero a realizzare tubature per acquedotti, sculture, decorazioni, fontane. Al suono di quel lavoro, oggi si è sostituito il tinnire dei moschettoni e dei rinvii degli arrampicatori provenienti da tutto il mondo che frequentano la falesia.
I video in mostra sono tre: il video centrale permette di vedere, percepire e udire lambiente della cave di oolite del Bosco Caproni. Le immagini sono girate allinterno delle cave e puntano verso lesterno, dove si vedono di volta in volta apparire, sfocate, delle ombre. La sensazione di trovarsi nelle cave è intensificata dal sonoro, dal gocciolio dellacqua, dal movimento dei rami della macchia mediterranea esterna alle cave.
Gli altri due video laterali raccontano la preparazione, il viaggio e larrivo alle cave di due protagonisti locali: Bruno Perini, anziano scalpellino di Massone, e la guida alpina Paolo «Trota» Calzà di San Martino. Bruno Perini fin dallinfanzia conosce le cave e il lavoro che qui vi si svolgeva e continua la tradizione recandosi, di tanto in tanto, ad estrarre la pietra sia per le sue opere scultoree, sia per piacere personale e per gli amici. Appassionato del Bosco Caproni, vi svolge spesso visite guidate. È la memoria storica del posto e conosce tutti i segreti delle pietre. Paolo Calzà è unabile guida alpina che utilizza le cave come palestra per prepararsi a difficili uscite e per tenersi in allenamento. Tra gli arrampicatori locali questo luogo è definito «la casa», sia per la presenza di un residuo abitativo nella prima cava, sia per la prossimità alla propria abitazione ed ad uno stile di vita e ad una dimensione pienamente rispettosi della natura. Nel video Paolo Calzà è affiancato dal climber Paolo Benvenuti, che percorre una delle vie più difficili al mondo sul soffitto della cava più bassa.
E domenica 10 luglio la «passeggiata sonora» al Bosco Caproni: a partire dalle 15 un evento parallelo per collegare il MAG - Museo Alto Garda al percorso naturalistico: allesperienza di ascolto presso la videoinstallazione a Casa Collini segue una passeggiata nel Bosco Caproni e nelle cave, per scoprire un nuovo modo di conoscere e percepire lambiente, il nostro territorio e i suoi protagonisti.
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organizzazione: MAG Museo Alto Garda