Temps de Feu

Danza

Oriente Occidente 2005

Anou Skan (Bulgaria/Francia)
Temps de feu
Coreografia di Sophie Tabakov
Prima nazionale
Direzione artistica, coreografia e scenografia Sophie Tabakov
Assistente Laurent Soubise
Assistente per la danza tradizionale dei Balcani Maïa Mihneva
Musica Martha Sébéstyen, Anita Christi, Kocani Orchestar, Béla Bartok, Borys Cholewka
Suono Régis Sagot
Luci Delphine Grandmontagne
Effetti pirotecnici Alex Tabakov
Danzatori Aïcha M’Barek, Lionel Rougerie, Laurent Soubise, Sophie Tabakov
La Foule danzatori non professionisti preparati con un laboratorio intensivo condotto da Sophie Tabakov
Spettacolo coprodotto da Cie Anou Skan, DRAC Rhône Alpes, Biennale de la Danse de Lyon e realizzato con il sostegno della città di Lyon
durata 60 minuti

Con Temps de Feu viene ripresa e elaborata la pratica, ancora viva nei Balcani e nell’Europa dell’est, di riunirsi intorno al fuoco e danzare ai cambi di stagione nelle notti di solstizio

Horo: Una danza per la pace
Coreografia Sophie Tabakov
Danzatori Aïcha M'Barek, Lionel Rougerie, Sophie Tabakov, Laurent Soubise
Musica Kocàni Orchestar Dervish' Horo e musiche tradizionali bulgare per danza collettiva
durata 30 minuti

Un incontro ravvicinato con luoghi insoliti e altre culture. Così si presenta il lavoro di Sophie Tabakov, danzatrice francese di origini bulgare, fondatrice a Lione con Laurent Soubise della compagnia Anou Skan. Attratta da sempre dalle danze rituali e dai canti tradizionali, la sua vita e la sua arte sono un esempio di migrazioni e contatti con altri popoli: prima le danze indiane della costa pacifica degli Stati Uniti, poi la cultura Sioux conosciuta in Alaska da cui è nato, in collaborazione con il capo tribù, il lavoro Day Woman, in seguito in Europa il recupero dei canti tradizionali bulgari per l'assolo Pat (1995), lo studio dei canti slavi e zigani, la collaborazione con Borys Cholewka per D'instant en instant (1997) e la nascita del gruppo Ichekala con il quale ha inciso l'album Bleu, voix slave d'Ukraine à Tanger. Fondamentale anche l'incontro con Suor Maria Keyrouz che ha condotto Sophie Tabalov all'approfondimento dei canti sacri orientali e all'interpretazione danzata del Magnificat nella Cattedrale di Saint-Jean alla messa degli artisti della Biennale de Lyon nel 2000 e l'incontro metaforico con gli indiani Nazcas del Perù rappresentati nel suo solo Un Labyrinthe (2002).
Con Temps de Feu, la sua ultima creazione, in cui viene ripresa e elaborata la pratica, ancora viva nei Balcani e nell'Europa dell'est, di riunirsi intorno al fuoco e danzare ai cambi di stagione nelle notti di solstizio, Tabakov continua a indagare la congiunzione dei popoli. Commissione dell'11esima Biennale de la Danse di Lione 2004, Temps de Feu è un pezzo in cui Tabakov costruisce, insieme agli altri tre interpreti, un suo folclore slavo, immaginario, che prende le mosse dallo studio della tradizione, ma che si sviluppa nella felice fusione coreografica con la danza contemporanea. Per la coreografa passare da una gestualità contemporanea a movimenti codificati e ripetitivi presi dalla tradizione è come varcare una frontiera: un fare e disfare di figure in cui dal collettivo si scivola al personale, dal movimento di una folla si fluisce in un gesto che rivela la specificità e l'intimo di un individuo.
Temps de Feu è costruito in tre parti distinte che seguono la simbologia del rito di Nestinar; la prima intitolata Maintenant (Adesso) è costituita da quattro assoli che svelano la personalità dei danzatori, due donne e due uomini. La coreografia si sviluppa in perfetta simbiosi con i canti zigani bulgari e con i canti tradizionali ungheresi. La seconda parte, Je me souviens (Mi ricordo) presenta un ritmo sostenuto, ripetitivo, dove la ripresa dei passi tradizionali si trasforma poco a poco in un crescendo espressivo sulle fanfare zigane. La terza parte, Le feu (Il fuoco) sul quartetto n.2 per strumenti a corda di Bela Bartók vede la trasformazione dei danzatori in uno ‘stato altro', in alberi dai rami tortuosi. Si dice, non è vero, che un uomo senza patria è un albero sradicato?

A conclusione di Temps de Feu la compagnia Anou Skan organizzerà alla Campana dei Caduti una danza per la pace aperta a tutti: Horo: une danse pour la Paix. Nei paesi balcanici Horo sta per 'danza da eseguire insieme', tenendosi per mano. Sophie Tabakov propone al pubblico di Oriente Occidente di apprendere aIcuni passi base molto semplici e di danzare con lei e con la sua compagnia un horo della pace sotto la luna in un luogo simbolo come la Campana di Rovereto. La campana rintoccherà alle 23 dando il via a questa performance collettiva, breve e intensissima.


organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto - PAT Ass. Cultura - Comune Rovereto Ass. Cultura - Ministero Beni e Attività Culturali - Regione T-AA - APT Rovereto - MART Centro Internaz. Danza - ASM Rovereto - Cassa Rurale Rovereto