Terre di confine
Quello della musica è un linguaggio universale, in grado di avvicinare popoli e culture diverse, capace di comunicare, sia in tempi di pace che in tempi di guerra, un linguaggio che è febbre ed esperimento, che abbia il cuore, il respiro ma che non cerchi la "divisa", il nemico.
Ecco nascere "Terre di Confine" e la sua "filosofia musicale", fatta da un programma curato e vissuto anche nelle singole scelte, una "filosofia" che vede la musica come fatto aggregante e di comunicazione.
Musiche che si confrontano e si contaminano, musiche che provengono da terre di confine e che si incontrano in un luogo di serenità dove il rispetto reciproco diventa occasione di dialogo, di sviluppo della conoscenza e di arricchimento, quei luoghi utili all'incontro ed alla riflessione: questo cerca di essere "Terre di Confine", un luogo dove la musica vuole diventare una risposta, una delle possibili risposte, sia ai dubbi, alle delusioni, alle paure, alle difficoltà che ai sogni, alle speranze, agli stessi bisogni che riempiono il vivere quotidiano di tutti i ragazzi e le ragazze del mondo.
Tenendo ben in considerazione queste idee guida, si è concretamente lavorato alla costruzione di quella che si può definire "scaletta musicale".
Sfidando continuamente la legge delle sette note e guidati dall'amore per il mischiare continuamente le carte, è nato un programma musicale "fra nord e sud del mondo, all'insegna del rispetto e della tolleranza".
I gruppi e gli artisti che saranno ospiti di questo primo festival musicale sono il frutto di una ricerca allargata, senza confini, un viaggio fra le diverse anime musicali, dal folk all'etno, dal rock allo ska, dal pop al punk, al blues. Un viaggio che non ha voluto essere abbagliato dai miti, che ha prediletto percorsi fuori dai circuiti commerciali, rivolto a rendere visibile quel mondo musicale che vive e si nutre attraverso un altro mercato ed altri percorsi rispetto a quelli "ufficiali", fatti soprattutto di apparenza e business.
Ecco che tutti gli artisti e tutti i gruppi hanno deciso di partecipare a Terre di Confine "alla pari", applicando fin dal primo momento il messaggio che caratterizza questo festival e cioè l'incontro fra Nord e Sud del mondo all'insegna del rispetto e della tolleranza.
Perchè "Terre di Confine" sarà anche per gli stessi artisti unoccasione di incontro, di confronto e di scambio, tutti accomunati da un unica colonna sonora deve si potranno sentire i suoni antichi dell'Africa, del Brasile, dell'Argentina, dell'America, dove la musica ed i suoni dell'est Europa si potranno mescolare al fascino e all'intensità della musica araba ed ebrea, dove le nuove tendenze giovanili potranno confrontarsi con la tradizione della musica etnica e zingara.
Musica senza confini per un mondo senza confini, perché la musica è un po' zingara, è sempre in viaggio, sempre in movimento, mai ferma, è l'incontro fra tradizione e ricerca: questo è "Terre di Confine" con la sua "scaletta musicale" fatta da artisti che proporranno le loro canzoni ed i loro suoni non solo per confrontarsi con la gente ma per abbandonarsi fra la gente.
Musica per comunicare e per aggregare, dedicata a tutti quelli che con il loro agire oscurano il cielo di chi vuole solo sperare e sognare in positivo all'insegna del rispetto e della tolleranza. Buon festival a tutti.
LUOGHI PREVENDITA: Auditorium ore 10-19 lunedì-sabato, Sociale ore 16-19 lunedì-sabato
Casse Rurali Tn e Bz, RTTR, Radio Italia e Dolomiti, Promoevent Service, Elettrocasa, Trentino Mese, Global Office (Tn) Disco Time (Riva), Baba's dischi (Bz), Disco Boutique (Merano)
organizzazione: PAT Forum Trentino per la Pace - organizzazione di Centro Servizi Culturali S. Chiara, Show Time