The abandoned mines
Performance di Augustas Serapinas (LT)
Entrare in una miniera abbandonata ci mette inesorabilmente all'erta. Scaviamo con lo sguardo dove altri hanno scavato. Ogni superficie è traccia, e la miniera vibra di nuovo a contatto con noi, pronta a sprigionare da ogni frammento le tracce di ciò che è stato, di ogni lavoro passato. Se allora la miniera è ancora chiamata tale, è perché è una miniera di ricostruzioni possibili, il luogo che protegge le tracce non sotto forma di pacata documentazione, ma come ciò che chiede insistentemente di essere riattivato.
Con The abandoned mines il cuore di Centrale Fies si apre al progetto della Collezione di Performing Art, una riflessione inedita sulla conservazione della performance. In che maniera il performativo – ciò che consideriamo effimero per eccellenza – può persistere al di là della documentazione? In che maniera un oggetto sprigiona ancora una carica performativa?
Partendo simbolicamente dall'opera di Curt Steckel, che si erge imponente e vulnerabile come l'ingresso di una miniera, The abandoned mines fa discendere lo sguardo verso il motherlode della produzione performativa, ponendolo di fronte a un panorama di opere capaci di guardare al tempo stesso al passato della loro produzione e al futuro possibile della loro attivazione.
Per questo la miniera abbandonata non è mai inattiva, ma permette ancora un lavoro di estrazione: semplicemente non si tratta forse più di estrarre un oggetto dalla performance, ma infinite performance possibili dall'oggetto di fronte ai nostri occhi.
Artisti invitati: Augustas Serapinas, Curandi Katz a Mark Cetilia, Curt Steckel, David Bernstein e Rosa Sijben, Ingrid Hora, Jacopo Candotti, Luca Francesconi, Tom Burr.
A cura di : LIVE WORKS’ Curatorial Board.
organizzazione: Il Gaviale