Think Art. Think Manifesta

Convegno

Think Art. Think Manifesta
cioè Pensa all'Arte. Pensa a Manifesta

Come possiamo avvicinare l'arte e come l'arte può rendersi fruibile.
Domande e (forse) risposte in due appuntamenti, aspettando Manifesta.

19 giugno ore 20.00 (II° incontro)
Castello del Buonconsiglio, Sala delle Marangonerie, Trento

Interverranno:
Isabella Bossi Fedrigotti, giornalista e scrittrice
Julia Draganovic, direttrice Palazzo delle Arti di Napoli
Roberto Pinto, docente di Storia dell'arte contemporanea, Università di Trento

Modererà la serata: Mariella Rossi

Sarà presente: Margherita Cogo, Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Provincia autonoma di Trento

Ad un mese esatto dall'inizio di Manifesta, un altro appuntamento mette in discussione l'arte in un dialogo aperto per capire se e come può essere fruita.
Nel primo incontro protagonisti festival e centri d'arte. Ora i musei e formazione.

Perché Manifesta non ci colga di sorpresa cerchiamo di avvicinarci passo a passo approfittando di due incontri, un vero e proprio “assaggio” del complesso universo dell’arte contemporanea. Questo è di fatto l’intento dell’Assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento nel proporre due appuntamenti pubblici dedicati alla riflessione sull’arte, in vista anche dell’inaugurazione di Manifesta 7, attesa in regione esattamente tra un mese.
Velocità dell’oggi e dell’arte e necessità di pensare all’arte per capire l’oggi. Caratteristica di Think Art. Think Manifesta è la volontà di sviluppare un ragionamento sull’arte non solo fatto e rivolto agli specialisti. Per questo agli invitati è chiesto di evitare di preparare una relazione da esporre a pubblico in un monologo autoreferenziale, com’è abituata a porsi la critica e anche la stessa produzione artistica. Gli invitati sono piuttosto coinvolti in un dialogo aperto e improvvisato che li pone di fronte a domande date spesso per scontate in un mondo dell’arte abituato a tenere in poco conto la fruizione delle opere da parte del pubblico. In questa occasione è allora chiesto a critici e curatori di “partire da zero” e mettere tutto in discussione per capire se e come l’arte oggi può essere creata, esposta, spiegata, capita.

Al precedente incontro hanno partecipato Monika Burian, direttrice Festival Tina B, Praga; Milovan Farronato, direttore artistico di Viafarini, Milano; Chiara Parisi, direttrice al Centre international d'art et du paysage de l'île de Vassivière, Francia.
Il punto di vista ampio è partito da festival negli spazi urbani (come Tina B di Praga) e centri d’arte non museali (come quello di Viafarini a Milano o dell’Isola di Vassiviere in Francia) proprio nella logica del partire da zero, dall’esterno, da lontano, da dove l’arte risulta più vicina al pubblico che non la cerca. Ne è venuto a galla come in uno spazio per la giovane arte prima di tutto si debba stimolare inderogabilmente la creatività dell’artista (come ci ha tenuto a sottolineare Milovan Farronato), e invece in un festival sia importante attirare il pubblico ampio scegliendo interventi d’effetto. Ma più una struttura è istituzionale più deve fare i conti col pubblico: Chiara Parisi ha portato la sua esperienza in Francia e ricordato come la fruizione del pubblico sia misurata coi numeri solo ora, mentre Farronato ha confessato di aver dovuto pensare ad “accompagnare” il pubblico nel momento in cui è diventato curatore alla Galleria Civica di Modena dove svolge lui stesso le visite guidate.
Il secondo incontro guarda allora alle istituzioni e a come queste possano riuscire a conciliare la velocità dei cambiamenti dell’arte e la necessità di innescare un rapporto stretto e continuato tra opere e spettatore. Per questo è presente Julia Draganovic, direttrice del Palazzo delle Arti di Napoli. La germanica Draganovic, oltre a testimoniare come uno spazio d’arte contemporanea può dialogare con una città dalla storia antica com’è Napoli, porterà anche la sua esperienza nella capitale mondiale che è New York (dove ha diretto il Chelsea Art Museum). Guardando alle istituzioni per l’arte non poteva mancare anche il contributo di Roberto Pinto che insegna l’arte e forma critici e curatori all’Università di Trento, oltre a curare progetti di formazione di curatori e artisti anche fuori da questa istituzione (curando il corso della Fondazione Ratti di Como e progetti di workshop a Milano).
Dicevamo che Think Art. Think Manifesta non vuole essere un’occasione per soli addetti ai lavori, ma desidera coinvolgere un pubblico più vasto: per questo ha intercettato anche all’interno degli stessi incontri un ospite “altro” – esterno all’arte propriamente detta – che possa offrire un diverso punto di vista più vicino allo “sguardo” di molti. Nel primo incontro è stato Lucio Gardin, autore televisivo e teatrale di Trento, che ha sottolineato come anche nell’arte l’ironia sia spesso usata per abbassare le difese del pubblico e così raggiungerlo.
Nel secondo incontro è invitata a partecipare la scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti. E’ chiamata a svelare i meccanismi della comunicazione di massa e a capire come l’arte possa o debba essere “di massa”.

didascalia immagine
Christian Frosi, “Ricostruzione approssimativa di un esperimento di lievitazione elettrostatica”, 2005, installazione, alluminio, legno, balsa, rame, monitor
Courtesy Galleria Zero…, Milano


organizzazione: Assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento