Tingeltangel

Teatro
Tingeltangel [ www.teatrozandonai.it]

Compagnia di Lizzana - Rovereto

di Karl Valentin

regia di Paolo Manfrini

«La comicità più singolare che da tempo mai si vedesse sulla scena»: così Tucholsky presentava l’arte di Karl Valentin. Ogni sera nei Tingeltangel bavaresi, locali fumosi, ingombri di sedie e tavolini, un pubblico di piccoli impiegati, casalinghe, commercianti applaudiva le apparizioni della sua silhouette allampanata, che subito provocava «un’incessante risata interiore».

Ma negli anni Venti, mescolati a quel pubblico variegato, si entusiasmavano per Valentin anche autori come Brecht e Hesse, Tucholsky e Polgar. La sua «clownerie metafisica» gli aveva fatto inventare, ciò che decenni dopo sarebbe stato chiamato il «teatro dell’assurdo». E le sue scene e monologhi surreali apparivano come una grandiosa conferma della «inadeguatezza di tutte le cose, compresi noi stessi» (Brecht).

Davanti alla faccia di Valentin, come davanti a quelle di Buster Keaton, di Chaplin, di Totò, ci sentiamo scossi al tempo stesso dalla commozione e dal riso.