Tondelli vent'anni dopo

Convegno

ALESSANDRO TAMBURINI e STEFANO ZANGRANDO
ricordano la figura e l’opera di Pier Vittorio Tondelli
anche attraverso le immagini del film-documentario

Lo chiamavamo Vicky
di ENZA NEGRONI

Alessandro Tamburini, scrittore, e Stefano Zangrando, traduttore, critico e prosatore, ricordano la figura e l’opera di Pier Vittorio Tondelli a trent’anni da Altri libertini e a vent’anni dalla sua scomparsa.

Seguirà la proiezione del film-documentario dedicato agli anni formativi dell’autore

Lo chiamavamo Vicky
di Enza Negroni

Interverranno la regista e Viller Masoni, responsabile del Centro di documentazione “P.V. Tondelli” di Correggio e consulente del documentario.

Pier Vittorio Tondelli
Correggio, 14 settembre 1955 – Reggio Emilia, 16 dicembre 1991

La vita
Tondelli nacque a Correggio il 14 settembre del 1955. Fin da bambino si dedicò alla lettura, frequentando assiduamente la biblioteca locale.
Studiò presso il Liceo classico a Correggio, e si dedicò all'attivismo cattolico, cominciando a scrivere per alcuni giornalini ciclostilati. Di questi anni è la sua prima opera di un certo successo, seppur locale: scrisse un riduzione teatrale de Il Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupery, che venne rappresentata a Correggio.
Nel 1974, finiti gli studi liceali, si iscrisse al DAMS di Bologna (dipartimento universitario, all'epoca appena nato, che si occupa di discipline artistiche come letteratura, cinema e teatro), in cui insegnavano personalità come Umberto Eco, e che era frequentato da altri talenti in erba quali Andrea Pazienza e Gian Ruggero Manzoni. Parallelamente agli studi, continuò la collaborazione a diverse iniziative culturali, tra cui una radio libera e una cooperativa teatrale.
Nel 1976, entrò nel comitato di gestione del Teatro di Correggio. Cominciò a leggere “Lotta continua” (quotidiano dell'omonimo gruppo extraparlamentare di estrema sinistra) e spostò il baricentro della sua vita tra Bologna e Milano. A questo, Tondelli aggiungeva la scrittura privata, che continuava indefessamente.
Nel 1980, dopo un travagliato lavoro di revisione in collaborazione con Aldo Tagliaferri, fu pubblicato da Feltrinelli il primo romanzo, Altri libertini, composto di sei racconti. Il libro fu subito di buon successo tra lettori (soprattutto giovani) e critica (anche se parte di loro lo definì un fenomeno passeggero), ma, alla terza edizione, appena venti giorni dopo l'uscita, venne posto sotto sequestro dalla Procura de L'Aquila, per immoralità (il libro, nella sua edizione originale, conteneva un linguaggio volgare, ricco di bestemmie e di termini scabrosi, e scene esplicite di sesso e violenza).
Nonostante ciò, lo scrittore non demorse e continuò a scrivere. Poco dopo, conseguì la Laurea presentando una tesi sulla Letteratura epistolare.
Nel febbraio 1981, mentre svolgeva il servizio di leva, pubblicò, su “Il Resto del Carlino” e su “La Nazione”, Il diario del soldato Acci. Saldato l'obbligo di leva, tornò a Bologna dove cominciò a collaborare alla rivista “Linus”. Nel giugno 1982, pubblicò, sempre per Feltrinelli, il secondo romanzo Pao Pao. Nel frattempo, iniziò un sincero rapporto di stima con Francois Wahl, punto di riferimento importantissimo in tutte le fasi della sua produzione letteraria. Al 1984 risale la prima stesura della sceneggiatura del dramma Dinner Party.

Nel 1985, per Bompiani pubblicò il terzo romanzo Rimini che gli assicurò un nuovo successo tra i lettori, anche se accolto freddamente dalla critica. A risposta, tramite “Linus”, creò il “Progetto Under 25”, con lo scopo di concedere spazio ai giovani scrittori. In quegli anni pensò anche a un adattamento cinematografico di Rimini, progetto che però venne abbandonato. A tal proposito fu contattato anche dai fratelli Vanzina, i quali avrebbero voluto trarre un film dal libro. Tondelli, nonostante venisse offerta una cospicua cifra, non accettò. Divennero sempre più frequenti, intanto, i viaggi in Europa, tra Parigi, Amsterdam e Berlino.
Nel 1986, pubblicò per il piccolo editore bolognese Baskerville Biglietti agli amici, uscito in poche copie passando, anche per volere dell'autore, quasi inosservato. Intanto proseguiva l'uscita dei volumi per il “Progetto Under 25”, tramite cui vennero lanciati scrittori come Gabriele Romagnoli, Giuseppe Culicchia e Silvia Ballestra. Lavorò, poi, al progetto “Mouse to mouse”, per Mondadori con l'intenzione di pubblicare narrazioni che esprimessero i cambiamenti della società e della scrittura. Nel 1989 pubblicò, ancora per Bompiani Camere separate, opera distante dallo stile dei lavori precedenti.
Nel 1990 uscì il primo volume di Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta in collaborazione con Fulvio Panzeri, raccolta di tutta l'opera letteraria, saggistica e giornalistica di Tondelli.
Verso la fine dell'estate del 1990, Tondelli venne ricoverato all'ospedale di Reggio Emilia, affetto da AIDS. Tuttavia, tenne questa notizia sotto stretto riserbo. In quel periodo si riavvicinò al Cattolicesimo. Nel letto d'ospedale, continuò a lavorare a un progetto che non vide mai luce. Morì il 16 dicembre del 1991, a 36 anni.


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