Tra due mari (anzi tre)
Geografie sul Pasubio - Incontri sul reportage
Torna Geografie sul Pasubio, dopo la “pausa” del 2020, e torna a proporre incontri sul reportage in un contesto (non solo) alpino. Nato cinque anni fa Geografie sul Pasubio si pone come luogo di incontro per affrontare storie, temi caldi e talvolta anche inusuali del presente assieme ad autori e reporter nazionali e internazionali.
A rendere speciali gli incontri è la loro collocazione in montagna, vicino ai rifugi alpini o in conche prative e boschi del Monte Pasubio e la qualità degli ospiti e dei lavori che presentano.
I partecipanti raggiungono i luoghi degli incontri grazie a un trekking. Se nelle scorse edizioni il trekking era di più giorni, nel 2021 e nella prima parte del 2022, avremo invece appuntamenti (e camminate) della durata di un giorno anche in città.
Il Monte Pasubio, da sempre monte-frontiera (anche oggi accoglie il "confine amministrativo" che separa Trentino e Veneto) con chiari segni degli scontri della Grande guerra, diventa luogo per affrontare le molteplici geografie dell'oggi.
Il primo appuntamento di Geografie sul Pasubio sarà dedicato a una macroregione che ha nel Caucaso il suo fulcro e si espande dal Mediterraneo, verso est, al Mar Nero e al Mar Caspio. Non si potrà ovviamente non parlare di Afghanistan sia perché di particolare interesse sotto molti aspetti per la regione, sia perché tanti degli “attori interessati” sono gli stessi del Caucaso e, infine, perché a Geografie sul Pasubio sono presenti due grandi esperti di Afghanistan (Valerio Pellizzari) e Asia centrale (Wojciech Gorecki).
Geografie da sempre punta sull'idea di trasformare una montagna di confine in luogo in cui portare tanti altri luoghi e storie del mondo, sulla volontà di riportare in “alto” pensieri e idee. Il tutto per persone motivate e curiose, disposte a usare testa e gambe per inseguire le storie.
ECCO IL PROGRAMMA DEL 28 AGOSTO
Alle ore 12 (circa) a Bocchetta delle corde (30 minuti di cammino dal Rifugio lancia) si dialoga con Marco Ansaldo di “IL MEDITERRANEO TRA IERI E OGGI. DAL MARE NOSTRUM AL MARE ...
L’inviato ed esperto di Turchia per «La Repubblica», Marco Ansaldo, ci accompagna in un viaggio attraverso il Mediterraneo tra caratteri originali, mutamenti sociali e geopolitici e soprattutto il ritorno “al mare” della Turchia. La Turchia ha ri(scoperto) l’importanza del mare. E il Mediterraneo è divenuto, negli ultimi anni, il nuovo territorio di conquista di Recep Tayyip Erdogan. Il “Sultano” turco, avvalendosi delle teorie più recenti dei suoi ammiragli – molti dei quali sono stati poi comunque messi agli arresti perché non in linea con il presidente – ha prontamente applicato gli studi alla pratica. Passando all’azione e trasformandosi con la sua Marina in un protagonista principale del Mediterraneo. Le navi turche oggi spadroneggiano in quello che era il Mare Nostrum, imponendosi con azioni di commercio, di esplorazione energetica e persino di pirateria nei confronti di imbarcazioni della vecchia Europa. Spartendosi le zone più floride e importanti dell’acqua. Il Mediterraneo torna così a essere uno spazio geografico fondamentale, come nella celebre opera storica di Fernand Braudel. Ed è singolare che a mettere in pratica la lezione del grande direttore delle «Les Annales» sia ora un uomo di scarsi riferimenti letterari, ma di straordinario intuito politico e fiuto strategico, come l’attuale capo dello Stato turco.
Dopo la pausa pranzo, nello spazio all'aperto del Rifugio Lancia si terranno gli altri due incontri con inizio alle ore 14.45/15 (circa).
Valerio Pellizzari dividerà il proprio intervento tra due temi. Il primo DUE MAPPE DI STALIN DEL 1938 E I CONFINI VOLATILI DEL CAUCASO e il secondo AFGHANISTAN.
Il reporter di lungo corso e scrittore Valerio Pellizzari ci porta in una storia incredibile e inesplorata per raccontare la complessità del Caucaso e le tensioni ancora in atto in una regione sempre più importante dal punto di vista geopolitico ed economico.
Pellizzari è stato a lungo reporter in Afghanistan. Il suo primo libro è stato scritto con l'amico e altro grande inviato Ettore Mo (Kabul, Kabul nel 1989), ma la sua esperienza afgana diretta ha originato nel 2012 anche il volume In battaglia, quando l’uva è matura. Quarant'anni di Afghanistan uscito per l'editore Laterza. Profetica la chiusura del libro di allora che riprendeva il motto degli studenti islamici: “Gli Occidentali per ora hanno un ottimo orologio, di alta qualità, ma i talebani hanno il tempo”.
Recentemente inoltre si è occupato di Afghanistan con una serie di articoli apparsi sul quotidiano «Domani». Già a febbraio 2021 aveva trattato in un lungo pezzo alcune ombre dell'accordo di Doha tra Stati Uniti e Talebani.
Valerio Pellizzari è giornalista e scrittore. È stato inviato speciale de «Il Messaggero» e poi editorialista de «La Stampa». Ha seguito per oltre quarant’anni gli avvenimenti che hanno sconvolto l’Europa dell’Est – compresa la Guerra civile jugoslava , il Maghreb, il Medio Oriente, l’Asia centrale e l’Estremo Oriente. Ha potuto conoscere da vicino molti protagonisti dell’ultimo Novecento e del nuovo secolo. Ha collaborato con numerose testate internazionali tra le quali International Herald Tribune, Libération, El País, BBC, Al Jazeera. Tra i suoi libri più recenti, oltre ai già citati, “La stanza di Ali Baba. Cronache di un Iraq sconosciuto” (Sperling & Kupfer 2004). La sua produzione precedente ha toccato vari scenari in libri come “L’Asia dopo il ping pong” (Pan editrice 1973), “Vietnam senza memoria” (Vallecchi 1985). Ha ricevuto il premio “Max David” per l’inviato speciale, è stato tra i fondatori del Premio Terzani.
Seguirà sempre all'esterno del rifugio Vincenzo Lancia, l'incontro con il reporter polacco Wojciech Górecki: PIANETA CAUCASO. AI CONFINI DELL’EUROPA.
Uno dei massimi esperti di Caucaso, autore di quattro reportage di riferimento dedicati a quella regione. È stato prima segretario e poi consigliere presso l’ambasciata polacca a Baku ed ha partecipato come esperto alla missione UE che ha indagato sulle circostanze della guerra in Georgia nel 2008. Con lui parleremo del Caucaso: un pianeta “a parte” destinato però a influenzare sempre di più il nostro mondo.
Wojciech Górecki è reporter, giornalista e tra i maggiori esperti del Caucaso. È nato nel 1970 a Łódź. Ha studiato giornalismo all’Università di Varsavia e storia all’Università Cattolica di Lublino. Ha collaborato, tra gli altri con “Gazeta Wyborcza”, “Życie Warszawy”, “Rzeczpospolita”, “Więź”, “Res Publica Nowa” e “Tygodnik Powszechny”. È stato membro della redazione di “Tygla Kultury”, ha collaborato costantemente con “New Eastern Europe”. Coautore del documentario Stalin’s Divinity alla luce delle ultime ricerche (TVP 1998). Tradotto in cinese, ceco, georgiano, slovacco, ucraino e italiano. Nel 2008 è stato insignito del Premio Mazzotti. Nel 2011 è stato finalista al premio Ryszard Kapuściński ed è stato selezionato per il Nike Literary Award. Nel 2013 ha ricevuto il Beata Pawlak Award.
Attualmente vive a Varsavia, dove lavora al Centro per gli studi orientali Marek Karp.
Giornalista, analista e storico specializzato nel Caucaso e nell’Asia centrale sarà anche lui sollecitato - a margine del suo intervento - con qualche domanda sulla attuale situazione afgana.
L'incontro sarà condotto da Francesco Cataluccio.
Partecipazione libera e gratuita all'evento ma iscrizione obbligatoria se si vuole partecipare al Trekking geografiesulpasubio.it
In tutti gli appuntamenti del 2021/2022 si terrà al centro l'acqua come tema, come elemento di interesse e anche come spazio geografico e geopolitico oltre che come luogo di storie. E se nel primo incontro è evidente la presenza di tre grandi aree “marine” come il Mediterraneo, il Mar Nero e il Mar Caspio, nel secondo appuntamento ci si sposterà a nord occupandosi, tra le altre cose, di Baltico e Groenlandia avendo tra i relatori l'autrice e traduttrice Valentina Parisi, il giornalista Sandro Orlando e altri.