Transart VAL_ opening: Allsopp&Weir
Transart 2005
videoart
VAL. Video Art from London. Recent Outcomes
allsopp&weir. And While We Were On Air. Teach Yourself Terror
Gli artisti di VAL, Video Art from London, sono tutti "giovani", "emergenti", ed operanti a Londra, e nella maggior parte dei casi espongono in Italia per la prima volta. La rassegna è stata concepita e messa insieme per Transart, e i video verranno proiettati prima e dopo i concerti in programma, in loop sempre diversi per ogni serata, producendo effetti imprescindibili dal concerto o performance con il quale i video si trovano a spartire, o meglio a comporre, lo spazio.
È volutamente assente dalla rassegna qualsiasi tipo di tematica unitaria o unitarizzante, e questo spiega i toni neutri del suo titolo. Non saranno date giustificazioni curatoriali o chiavi di lettura unificanti, che non farebbero che ridurre le potenzialità di queste opere e delle loro composizioni. Nel mettere insieme questo programma video sono stati seguiti criteri tecnici piuttosto che presupposti curatoriali, primo fra tutti la mobilità delle condizioni di proiezione, che richiedono anzitutto che ogni video possa "sostenersi" da solo, senza l'installazione di contesto per cui in certi casi era stato concepito.
I video così spogliati, e uniformati per dimensione e modalità di presentazione, vengono proiettati non come spettacolo principale, ma in uno spazio laterale, di passaggio per lo spettatore. Spazio di transito e transizione, la proiezione in quanto fascio di colori e suoni investe un pubblico che è pubblico di qualcosa che ha da venire, o che è già accaduto. Questo reinnesto delle proiezioni video in contesti imprevisti ma in formati standard, le condizioni di una fruizione "laterale" e quasi involontaria, e la varietà dei luoghi spesso inconsueti, come è tipico di Transart, implicano un'amplia imprevedibilità di effetti.
È interessante notare come spesso i video della rassegna operino sullo stesso terreno di attraversamento di generi e categorie promosso da Transart, festival che combina il visuale e il sonoro, la danza, la performance e limmagine in movimento, dando spazio a contaminazioni tra quelle che sono considerate discipline separate. Linteresse per il corpo in movimento è cruciale in Allsopp&Weir, che in AWWWOA (And While We Where On Air) lavorano con la voce come passaggio di aria attraverso i corpi, come eccesso corporale che produce velocità diverse, in una successione mozzafiato di respiri e sospiri di presentatori della BBC. In Fly No Fly Zone una videocamera CCTV fissata su un aquilone, riprende vorticando su se stessa un gruppo di persone che paiono fuggire incalzate inesorabilmente, ma che attraverso lo stesso movimento si riappropriano, con laquilone, di porzioni di cielo interdette al volo dal controllo militare. La serie Choreography/Choreomania esplora unidea di danza non danzata, ovvero non agita dal soggetto, un complesso di forze che muovono il corpo secondo coreografie spesso imprevedibili e non consequenziali. In Teach Yourself Terror, in mostra alla galleria Goethe2, una lista di organizzazioni dichiarate terroristiche dal governo statunitense, prodotta dalla CIA traslitterando parole arabe per renderle leggibili in inglese, viene letta incessantemente per unora da due persone di madrelingua diversa da quella inglese. Gli effetti sonori prodotti, inaspettati e quasi ipnotici, si combinano con quelli di un'audiocassetta che riproduce la stessa lista utilizzando suoni estrapolati da nastri per lapprendimento di lingue straniere, trasformando così uno strumento antiterrorista in un dispositivo di auto-insegnamento che dischiude tutta una gamma di potenzialità sonore.