Transisters
Sistemi Dinamici Altamente Instabili
Transisters
Lultima generazione di coreografi italiani è cangiante e in continua evoluzione. Per questo Oriente Occidente ha optato questanno per lospitalità di due artisti tra i più significativi del nostro panorama che si sono affermati nellultimo decennio, fautori di una singolare linea poetica, sempre coerente e puntuale. Dopo Michele Di Stefano e il suo magnetismo spaziale, tocca ad Alessandra Sini con Sistemi Dinamici Altamente Instabili proporre al pubblico del Festival la sua concezione astratta e visionaria della danza che non trascura la sperimentazione con il video, il suono e limmagine.
Il gruppo nasce da unesperienza informale di alcuni anni e nel 99 si qualifica come Sistemi Dinamici Altamente Instabili per opera di Alessandra Sini, Paola De Rossi e Antonella Sini. Nel 2000 il nucleo originario si amplia accogliendo Francesca Sassi, Simona Lobefaro, Serena Intilia e Ester Silvagni e instaura nuove collaborazioni con la band musicale Surya.lab (Matthew Mountford e Joe Casagrande), con il compositore Stefano Savi Scarponi, con Riot Generation Video e Stefano Montinaro per lelaborazione visiva delle immagini, con Francesca Donnini per lorganizzazione e Max Mugnai per il disegno luci.
In dieci anni di attività Sistemi Dinamici Altamente Instabili ha realizzato una decina di spettacoli e performance tra cui si ricordano Acquario in Macadam (94), Onna-gata a (97), Bambara (98), GAP-spettacolo multiplo- (2000) e i più recenti Itinere.e (2001), Tonine (02-03) e Hapax (03).
Portatori di una linea poetica basata sulla relazione illogica e sulle connessioni astratte, sulle apparizioni improvvise e inaspettate di suoni e immagini, i lavori di Sistemi Dinamici Altamente Instabili sono dei tableaux vivents che spiazzano lo spettatore. Non cè storia né narrazione nel fare coreografia, quanto un articolato processo basato su improvvisazioni strutturate.
Transisters -installazione ubiqua-, il lavoro che Sistemi Dinamici Altamente Instabili presenta a Rovereto, rientra in un progetto installativo che sperimenta diverse modalità di esposizione. Pensato per spazi non teatrali in cui si delineano quattro ambienti diversi, il lavoro coinvolge sei interpreti e si struttura per coppie: lagire di ciascuna coppia viene scoperto dal pubblico (che si sposta da un ambiente allaltro) in modo quasi voyeristico, dato che laccadimento ha un sapore prettamente privato. Lesistere della coppia è in funzione di un rapporto stretto tra corpo agente e corpo agito, tra conducente e condotto, entrambi però immessi in uno spazio dazione che non ha nessun riferimento naturalistico. Lintento creativo è quello di superare il discorso tecnico e stilistico per esperire un incontro in un posto anomalo senza coordinate né riferimenti. Lazione si svolge su piccoli tappeti danza di quattro metri per quattro, ciascuno immerso in un ambiente sonoro e luminoso diverso: in alcuni casi sono le luci a dare poesia ai corpi, in altri le diapositive -proiettate in tempo reale- o lelaborazione video, a creare lo scarto illusorio rispetto alla situazione reale.
organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto - PAT Ass. Cultura - Comune Rovereto Ass. Cultura - Ministero Beni e Attività Culturali - Regione T-AA - APT Rovereto - MART Centro Internaz. Danza - ASM Rovereto - Cassa Rurale Rovereto