Tre studi per una crocifissione
Danio Mafredini
Dedicato all’opera pittorica omonima di Francis Bacon
Di e con Danio Manfredini produzione La Corte Ospitale
A cura di Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con Comune di Rovereto – Assessorato alla Cultura
"Tre studi per figure alla base di una crocifissione" è il quadro che segnò nel 1944 l’inizio della storia artistica di Francis Bacon, straordinario pittore irlandese discendente da una nobile famiglia, forse imparentata con il filosofo del Cinquecento suo omonimo. E’ un’opera di grande forza espressiva, dove lo sfondo arancio colpisce violentemente l’osservatore e le figure che ne sono protagoniste hanno un'anatomia per metà umana e per metà animale. Le accomuna un’irrazionale voracità e sono la lacerante espressione di un grido.
«Lontano dal voler riprodurre in maniera pittorica l'opera di Bacon – spiega Danio Manfredini – mi sono proposto di inventare tre soggetti teatrali che ritraggono la condizione drammatica di tre personaggi del mio tempo. Nel primo studio si tratta di un personaggio che vive in un contesto psichiatrico. Vaga tra poche sedie vuote, abitate dai fantasmi della sua memoria.Il secondo studio è ispirato ad un personaggio del cineasta tedesco Fassbinder: il transessuale Elvira, colto nel bilancio della sua vita, prima del gesto tragico che la conclude.Il terzo studio, ispirato ad un personaggio del drammaturgo francese Koltès, ritrae un extracomunitario alle prese con una grande città europea: strade, parchi, barboni, polizia. Dentro, il desiderio di colmare la solitudine con un incontro e condividere una notte di pioggia.I personaggi mostrano - nell'evidenza del loro dolore, nell'impossibilità di nasconderne i segni e nella loro disperata euforia - le ferite nascoste dell'esistenza.»
Danio Manfredini, cresciuto nell'ambito dei dei Centri Sociali autogestiti milanesi, si è formato collaborando con il regista argentino César Brie e con l'attrice danese Iben Nagel Rasmussen. Vanta collaborazioni prestigiose che vanno da Pippo Delbono a Raffaella Giordano al 'Tanztheater' di Pina Bausch. Ha vinto quattro Premi Ubu, il primo nel 1989 con “Miracolo della rosa”, dieci anni più tardi con “Al presente” (miglior attore), nel 2004 per “Cinema Cielo” (miglior regia) e nel 2013 un “premio speciale” «per l'insieme dell'opera artistica e pedagogica, condotta con poetica ostinazione e col coraggio della fragilità, senza scindere il piano espressivo dalla trasmissione dell'arte dell'attore.» Danio Manfredini ha avviato nel 2010 la collaborazione con il Centro teatrale “La Corte Ospitale” e nel 2013 ha assunto la direzione dell'Accademia D'Arte Drammatica Del Teatro “Bellini” di Napoli.
organizzazione: Teatro Zandonai