Trentoduemilatrento: all’insegna dell'eco-urbanistica

Mostra

Spunti e progetti per lo sviluppo della qualità urbana e del paesaggio in mostra alle Gallerie di Piedicastello.
250 progetti per tre anni di lavoro del primo Laboratorio urbano.
Inaugurazione mostra e seminario martedì 4 maggio ore 16.30
 
Quale sarà il volto di Trento nei prossimi vent’anni? Quali segni lasceranno sulla città e sul paesaggio lo sviluppo urbanistico e il turismo di massa? Come conciliare risparmio energetico e qualità urbana e architettonica? Sono alcuni degli interrogativi che si sono posti gli allievi architetti-ingegneri che frequentano il corso di laurea in Ingegneria edile-architettura dell’Università di Trento. I loro contributi originali e, in alcuni casi molto innovativi sui temi più caldi dell’urbanistica e del paesaggio comunale, provinciale, regionale saranno al centro di un’esposizione promossa in collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino, alle Gallerie di Piedicastello che si aprirà martedì prossimo, 4 maggio. La mostra, che rimarrà aperta fino al 30 maggio, sarà inaugurata alle 16.30 con un seminario a cui parteciperanno amministratori pubblici del capoluogo, rappresentanti del mondo delle professioni, della cultura e dell’università.
Al seminario “Trentoduemilatrento”, oltre al docente responsabile del progetto, Giuseppe Scaglione, e ai professori della Facoltà di Ingegneria Claudia Battaino, Giovanna Massari, Josè Madrigal, Juan Manuel P. Salazar, interverranno il vicepresidente della Fondazione Museo storico del Trentino, Stefano Graiff, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Trento, Paolo Biasioli, il responsabile del Piano Strategico di Trento, Giorgio Antoniacomi, il presidente della Circoscrizione Centro storico/Piedicastello, Melchiorre Redolfi, il rappresentante della Commissione Cultura degli architetti trentini, Alberto Winterle, il presidente del Citrac, Ugo Bazzanella, il professor Ugo Morelli della Trentino School Management e il rappresentante di Casacittà, Alessandro Franceschini. A moderare l’incontro sarà il giornalista Luca Malossini del Corriere del Trentino.
 
«I mutamenti del paesaggio e delle nostre città – commenta Giuseppe Scaglione, docente di urbanistica alla Facoltà di Ingegneria e responsabile del progetto – sono sempre più spesso argomento di forte attualità che coinvolge l’opinione pubblica, soprattutto in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando. Alle difficoltà economiche, sociali e monetarie, segue infatti anche un’inevitabile “crisi dell’urbanistica” e dei modelli di vivere e abitare il sempre minore spazio urbano disponibile.

Il lavoro che abbiamo svolto nell’arco di tre anni nell’ambito della Scuola di Progettazione della Facoltà di Ingegneria prefigura una città-territorio articolata e policentrica intorno al capoluogo.»
Alcuni spunti dai lavori degli studenti per la Trento di domani: contenimento dell’espansione urbana, maggiore qualità e diffusione di spazi pubblici, piazze, parchi e aree verdi, rottamazione urbanistica di aree degradate e quartieri senza qualità e ad alto “consumo energetico”. Ma anche la restituzione all’Adige del suo ruolo di grande cordone naturale della città e l’eliminazione dell’effetto periferia, puntando sulla costruzione di nuove e suggestive città-paesaggio.
Anche la scelta del luogo in cui ospitare la mostra non è casuale: «Le Gallerie di Piedicastello – commenta Scaglione – è il luogo da cui è partito nel 2008 uno dei primi laboratori urbani attivati dall’Università sulla città di Trento. Con questa mostra ospiteranno i progetti di almeno 250 allievi architetti-ingegneri, del quarto e quinto anno del corso di Progettazione urbanistica e del paesaggio. Siamo partiti con l’analisi dei Piani regolatori in corso, e dalla constatazione della loro ormai scarsa efficacia sui fenomeni reali di cambiamento della scena urbana. E abbiamo proposto un modo nuovo di fare urbanistica e architettura con i modelli Slowcity, Ecocity, Infracity, occupandoci del futuro della città e del paesaggio. Il Trentino ha grandi potenzialità e risorse ma è anche un sistema fragile, sottoposto alla pressante antropizzazione».
L’incontro è il primo di una serie di appuntamenti in vista della seconda edizione di ALPS, la Biennale del paesaggio alpino ideata dall’ateneo trentino, e in programma per il prossimo autunno. L’edizione di quest’anno punta alla ambiziosa definizione di un modello di città futura di qualità, che parta dal modello alpino e che qui trovi un luogo concreto di sperimentazione con la istituzione definitiva di T.A.L.L. (Trentino-Altoadige Advanced Land-scape-habitat Lab), un Laboratorio internazionale di studi e ricerche in grado di studiare i fenomeni e le potenzialità dell’area alpina e le ricadute sul nostro habitat dei prossimi anni.
 
Per maggior informazioni: www.alpsbiennale.eu >>


organizzazione: Fondazione Museo storico del Trentino