Trilogia di Bartók Parte I-II

Danza

Trento a Teatro
InDanza

Hungarian State Folk Ensemble
Trilogia di Bartók Parte I-II
Compositore di musica Sáry László
Coreografia Kovács Gerzson Péter , Mihályi Gábor
Costumista Szűcs Edit
Spettacolo Kovács Gerzson Péter
Effetti musicali Csodafarkas
Regista Mihályi Gábor
Regista Kovács Gerzson Péter
In collaborazione Corpo di ballo e complesso musicale del Gruppo Folcloristico dello Stato Ungherese
Solisti Herczku Ágnes, Hetényi Milán
Direttori del complesso musicale Pál István, Radics Ferenc
Direttore del corpo di ballo Kökény Richárd
Assistenti Borbély Beatrix, Jávor Katalin, Varga Péter
Direttore artistico Mihályi Gábor

Nato con lo scopo di conservare e valorizzare le tradizioni folcloristiche ungheresi, l’Hungarian State Folk Ensemble - che è composto esclusivamente da danzatori e musicisti professionisti - ha negli anni avviato un processo di trasformazione dei suoi prodotti spettacolari, sempre più legati alle moderne regole di rappresentazione. Ne è derivato un genere teatrale nuovo basato sul revival degli stilemi folk che non ne snatura l’essenza, bensì la esalta attraverso rinnovati temi e forme.
Che sia la sola danza a parlare di sé oppure un tema attraverso di essa, negli spettacoli dell’Hungarian State Folk Ensemble la tradizione folcloristica riacquista tutta la sua vitalità inserendosi a pieno titolo nelle espressioni artistiche contemporanee.
Lo spettacolo presentato a InDanza rientra nel più ampio progetto pensato dal coreografo e direttore artistico dell’ensemble Mihláyi Gábor dedicato a Béla Bartók, il grande musicista e compositore ungherese. Una trilogia - di cui vedremo la Parte I e la Parte II - che mira a rappresentare la via filosofica ed estetica intrapresa da Bartók. Interessato a tutte le manifestazioni della musica etnica e del folclore, Bartók ricavò dallo studio della musica popolare insegnamenti decisivi per la definizione stilistica della sua attività di compositore nutrita di una straordinaria stratificazione storica, culturale e sociale.

La prima parte dello spettacolo, Alta Ungheria dei Tesori, riassume in forma antologica la cultura musicale e coreografica di una regione dell’antica Grande Ungheria, la multietnica Alta Ungheria (oggi Slovacchia), abitata da slovacchi, ungheresi e ruteni. Agócs Gergely, autore della musica di questa prima parte, ha raccolto brani musicali e coreografici della regione per cercare di avvicinarsi all’idea e a al concetto artistico di ricerca del grande compositore di inizio secolo.

La seconda parte dello spettacolo, decisamente più “moderna”, coniuga gli stilemi del folk con il teatro di danza contemporaneo. Intitolata Labirinto, questa sezione utilizza tutti i mezzi della messa in scena moderna per raccontare un viaggio simbolico nella vita quotidiana. Al centro del racconto il protagonista impegnato ad attraversare i labirinti della vita, le esperienze, il sogno, la realtà.


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara