Troie ou les aventuriers de la cité perdue

PRIMA NAZIONALE
Sotto il bianco tendone allestito nel piazzale dell'ex stazione autocorriere di corso Rosmini, debutta in prima nazionale il Cirque Baroque, la compagnia francese più rappresentativa di quell'autentico fenomeno di spettacolo popolare che è il "nuovo circo", ossia il rilancio del circo tradizionale attraverso danza e teatro, in un mix moderno di rischio, abilità, perfezione mozzafiato, commedia, narrazione.
A Rovereto per Oriente Occidente il Cirque Baroque presenta la sua nuova creazione "Troie ou les aventuriers de la cité perdue", ispirata alla guerra di Troia. L'Iliade di Omero è una delle fonti privilegiate, quella leggendaria, a cui si aggiungono le riscritture di Racine, Giraudoux, Offenbach. Altra sorgente di ispirazione è quella dei cercatori di tesori perduti, scienziati o ciarlatani, archeologi mitici come Heinrich Schliemann o impositori con le loro mappe fasulle.
Il passaggio da Omero all'oggi è suggerito dalla mutevolezza delle scenografie e delle proiezioni, che prendono vita come su una carta immaginaria dove si disegnano colline, uomini, cavalli - tra cui, appunto, quello "trappola" famoso per aver fatto cadere la città in mano al nemico - avventurieri, sognatori e fantasmi del passato.
La guerra, l'amore, la morte, l'invidia, il sacrificio, il desiderio, sono temi che fanno entrare in risonanza la plasticità statuario-eroica del mondo greco antico e l'immaterialità elettronica di quello contemporaneo.