Troubleyn/Jan Fabre . Angel of Death

Musica

Transart 2005
theatre . music . dance

Troubleyn/Jan Fabre . Angel of Death . Ivana Jozic . Eric Sleichim
VAL. Video Art from London. Recent Outcomes

L’angelo della morte fa incontrare gli "spiriti" di tre figure artistiche emblematiche del nostro tempo: Andy Warhol, padre della Pop art americana, William Forsythe, innovatore coreografo fondatore del Frankfurt Ballett e l'autore stesso. Filtrando le tre biografie secondo un suo personalissimo punto di vista, Jan Fabre ci guida nel suo immaginario personale – sempre carico di surrealismo - dove domina il tema della mutazione, della bellezza, dell'immortalità. I tre personaggi si trasformano così in icone dell’immaginario collettivo. Un'opera totale dove si fondono in un dialogo incessante le principali arti: musica, video, performance, danza e recitazione.

L'angelo della Mortedi Jan Fabre, presentato a Trento dal festival Transart in collaborazione con il Museo Gianni Caproni, è uno spettacolo emblematico dell'intera produzione teatrale dell'artista/ coreografo/ scenografo fiammingo. L’angelo della morte fa incontrare tre “spiriti”, tre figure di artista emblematiche del nostro tempo: Andy Warhol, l’artista androgino padre della Pop art americana, William Forsythe, il coreografo innovatore del Frankfurt Ballett e lo stesso Jan Fabre. Filtrando le tre personalità secondo il suo personalissimo punto di vista, Fabre si fa immancabilmente guidare dalla sue fascinazioni. Fabre aveva già mostrato interesse in passato nei confronti di Andy Warhol, grande maestro ed artista androgino, dedicandogli con lo spettacolo Glowing Icons, la terza parte di una trilogia sul corpo dedicata all'erotismo fisico... a quel tipo di corpo che possiede un'aura eterna ed è condannato all'immortalità, come nel caso dei corpi degli eroi collettivi che si trasformano in icone. L’angelo della morte è uno spettacolo dove si fondono in un dialogo incessante le principali arti: musica, performance dal vivo, immagini, video scioccanti, danza e recitazione. La creatura del titolo ha le sembianze di una fanciulla, serpente che spunta da un piccolo palco rialzato al centro dello spazio scenico, lingua bifida che inonda di parole la platea seduta su cuscini blu in una sala cubica e nera alle cui pareti campeggiano quattro grandi installazioni video. Fabre ci mette al centro come spettatori di una performance interattiva, in un susseguirsi di molteplici citazioni, frasi celebri e momenti inediti di tre specialissime e curiose biografie d’artista. A dominare è il tema della mutazione, della bellezza dei corpi che sembrano possedere un’aura, un marchio di immortalità che li trasforma in icone dell’immaginario collettivo.
Il pubblico, inoltre, in occasione dello spettacolo potrà visitare il Museo a partire dalle ore 20.00. Alle ore 20.30 si svolgerà una breve visita guidata del Museo.
Lo spettacolo si svolge presso un capannone dell'area Trento Nord: il pubblico sarà accompagnato dal Museo Caproni con un servizio gratuito di autobus navetta appositamente organizzato. Il bus serve anche la tratta Trento città > Museo Caproni con soste alla stazione e al Parcheggio Monte Baldo, e sarà disponibile anche per il ritorno a spettacolo concluso.

Lo spettacolo si svolge presso un capannone dell'area Trento Nord: il pubblico sarà accompagnato dal Museo Caproni con un servizio gratuito di autobus navetta appositamente organizzato. Il bus serve anche la tratta Trento città > Museo Caproni con soste alla stazione e al Parcheggio Monte Baldo, e sarà disponibile anche per il ritorno a spettacolo concluso.
Orari BUS NAVETTA
h. 20.00 Partenza degli autobus davanti alla Stazione FF.SS di Trento
h. 20.15 Sosta al parcheggio Monte Baldo
h. 20.30 Arrivo al Museo Caproni - Accoglienza e breve visita guidata con presentazione del museo e delle sue attività
h. 20.50 Partenza dal Museo per la sede dello spettacolo
h. 22.30 Rientro al Museo Caproni con sosta alla Stazione FF.SS e all'area di parcheggio Monte Baldo

Jan Fabre, 1958. Nato ad Anversa, dove vive e lavora. Studia arti decorative e frequenta la Royal Academy for Fine Arts. Artista visivo, regista teatrale e scrittore, dalla fine degli anni Settanta si esprime con una vasta gamma di linguaggi che spaziano dal disegno alle arti plastiche e al video, dal teatro alla danza e alla coreografia. Produce progetti teatrali fin dagli anni giovanili , ma è nei primi anni Ottanta che conquista l'attenzione della critica internazionale con il dramma, lungo 8 ore, Het is theater zoals te verwachten en te voorzien was. Nel 1984 partecipa alla Biennale di Arti visive di Venezia - prima di numerose altre partecipazioni - con la performance Der macht der Theaterlijke Dwaasheden. Si impegna poi profondamente nell'approfondimento della danza e collabora strettamente con William Forsythe e il Frankfurt Ballet. Il lavoro “per palcoscenico” di Jan Fabre è una instancabile ricerca della assoluta bellezza e spiritualità. Ad ogni azione è sottesa una profonda tensione tra caos e ordine. Le scenografie portano un marchio inequivocabile, dovuto alla sua intensa attività parallela di disegnatore e artista impegnato nella ricerca delle arti plastiche. Le sue opere fanno parte, infatti, delle collezioni dei musei più importanti del mondo; su richiesta della regina del Belgio nel 2003 Fabre ha potuto realizzare l’opera Heaven of Delight impiegando un milione e mezzo di tegumenti di scarabei per decorare il soffitto della sala dei ricevimenti del Palazzo Reale di Bruxelles. Dirige anche Janus, rivisa di approfondimento di temi tra arte, teatro, scienza e filosofia, che ha 3 uscite annuali e disponibile dal 2003 in fiammingo/inglese. La sfida più recente è stata la messa in scena del Tannhäuser di Richard Wagner che ha debuttato nel giugno 2004 a De Munt/La Monnaie in Brussels. Jan Fabre è di recente stato co-direttore artistico dell'edizione 2005 del Festival d'Avignone

Troubleyn/Jan Fabre. Compagnia teatrale internazionale fondata nel 1986 da Jan Fabre e da lui tuttora diretta. La compagnia ha sede ad Antwerp e oltre a rappresentare e produrre le opere del maestro Fabre è anche luogo di ricerca e laboratorio per la realizzazioni di produzioni di teatro sperimentale di giovani registi, ceh vengono annualmente prescelti.

Ivana Jozic, 1975. Nata a Zagabria nel 1975, vive e lavora ad Antwerp. Membro permanente dello staff artistico Troubleyn. Frequenta la London Contemporary Dance School dal 1993 al 1997. Dopo numerose collaborazione con compagnie di danza contemporanea e artisti - tra cui citiamo la partecipazione a produzioni di Andreas Harder (Zellstoff), Giorgio Rossi (Piume), Deja Donne Production (Aria Spinta),e la compagnia svizzera Company Linga - incontra Jan Fabre nel 2002. Oltre ad Angel of Death (2003) partecipa alla produzione di Je sui sang (2003) e The Crying Body (2004).


organizzazione: Transart - In collaborazione con Museo Gianni Caproni