Tutta colpa di Garibaldi
Trento Oltre
La Contemporanea S.R.L. - in coproduzione con Giovit S.R.L.
Tutta colpa di Garibaldi
di Gioele Dix, Nicola Fano, Sergio Fantoni
regia Sergio Fantoni
con Gioele Dix
Giuseppe Garibaldi. Nessuno può competere con i monumenti a lui dedicati: a cavallo, a piedi, seduto. Nessuno può vantare la percentuale di vie, corsi, piazze teatri a lui intestati. Nessuno ha dormito in così tanti luoghi diversi (e pensare che soffriva d'insonnia). Nessun altro condottiero è riuscito a mettere tutti d'accordo: soltanto i commissari tecnici Bearzot e Lippi hanno potuto scalfirne il prestigio e la popolarità, ma la loro è stata una gloria assai passeggera. Eppure, molti italiani - anche se non sempre lo ammettono pubblicamente - pensano che la cronica instabilità della loro poco amata e molto odiata patria sia soprattutto colpa di Garibaldi: l'Italia unita è stata un'assurda forzatura. Lo Stivale, il cosiddetto Bel Paese, da sempre terra di scorribande e di conquiste, vittima dei propri gretti campanili, non era pronto né adatto per essere uno Stato unitario e non è mai maturato a sufficienza per diventarlo. L'interrogativo è feroce: perché essere italiani significa per la gran parte di noi essere anti-italiani?
Perché quando una cosa per sbaglio funziona, diciamo: non sembra neanche di stare in Italia? Gioele Dix, Nicola Fano e Sergio Fantoni hanno pensato e scritto uno spettacolo che racconta le eripezie tragicomiche di un autore-attore (Gioele Dix) al quale è stato commissionato l'allestimento di un testo celebrativo su Garibaldi. Studiando a fondo la straordinaria biografia pubblica e privata dell'Eroe dei Due Mondi, scopre una figura complessa, che sfugge a ogni definizione e retorica. Si sente respinto e attratto da quel temperamento ondeggiante fra epici slanci e clamorosi ritiri. Un personaggio perfettamente funzionale all'immagine contraddittoria che gli italiani hanno di se stessi. Il protagonista, sempre più critico e sempre più tifoso, non sa più che pesci prendere: se dire e pensare "Obbedisco" oppure "O Roma o morte".
E si chiede: l'Italia è un soliloquio di Garibaldi? O piuttosto sono gli Italiani ad avere tradito la promessa di un sogno possibile? Al titolo che aveva in mente non sarebbe meglio aggiungere un punto interrogativo: "E' tutta colpa di Garibaldi?"Uno spettacolo documentato, dinamico, divertente, polemico, senza peli sulla lingua. Alla ricerca delle radici e delle ragioni del nostro carattere di cittadini incompiuti.Accanto a Gioele Dix, nei panni di narratore appassionato e sempre più perplesso, due complici sulla scena: una giovane effervescente assistente sudamericana neo-garibaldina e un geniale contrabbassista-uomo orchestra in t-assativa camicia rossa.
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara - Teatri Possibili Trento