Tutti giù in cortile
Dalia Macii dialoga con uno degli autori Marco De Vidi
TUTTI GIÙ IN CORTILE, un richiamo a Girotondo filastrocca nata per esorcizzare la Peste Nera, che ha connesso tante generazioni ed è risuonata nei luoghi di gioco di tutto il mondo. Un invito ad esorcizzare collettivamente il Covid-19 e allo stesso tempo, un'esortazione rivolta alla cittadinanza a restare bambini, a lasciarsi sorprendere e a ri-occupare lo spazio urbano svuotato di significato e vitalità in questi mesi pandemici.
TUTTI GIÙ IN CORTILE nasce dalla necessità, di iniziare a ri-costruire relazioni di prossimità ormai sfilacciate, di restituire a persone e luoghi la possibilità di arricchirsi attraverso momenti di divulgazione culturale, liberamente accessibili, rivolti a comunità di interessi molto diversi tra loro.
Cosa si fa nel cortile di un condominio del centro storico? Si scende “Tutti giù in cortile”: una rassegna di 15 eventi per fare incontrare persone, interessi, generazioni diverse, per parlare e raccontare storie, per mangiare e passare tempo insieme, per divertirsi.
La scuola degli spiazzi #2 Le culture che recuperano spazi e attivano processi _ BaglioreLa cultura (o meglio ancora, le culture) non emergono “solo” negli eventi, nei festival, nelle rassegne.
Attraversano lo spazio pubblico – e le esperienze di cittadini e cittadini – come un flusso di linguaggi e pratiche, di pensieri e azioni che determinano lo svolgimento della vita individuale e collettiva. Trasformano il modo di stare insieme, abilitano alle dinamiche democratiche, sollevano questioni ed esprimono domande, rispondono a desideri e offrono nuove opportunità.
Fabbriche, dighe, centrali elettriche abbandonate restituite alla comunità e convertite in laboratori teatrali, gallerie, sale proiezioni. Residenze artistiche nate spontaneamente in sperduti villaggi di montagna.
Vecchie aziende agricole ed ex caserme diventate auditorium e spazi espositivi.
Rifugi alpini che organizzano festival musicali.
Centri sociali occupati che pulsano di feste e musica elettronica fino a notte fonda. Sono i nuovi centri culturali, una rete di realtà spesso lontane dai riflettori che unisce artisti, giovani antagonisti, attivisti, operatori del sociale, studenti. O semplicemente persone che amano il proprio quartiere e la propria comunità.
Attraverso le storie e le testimonianze di chi ha creduto nella possibilità di forme differenti di socialità e relazione tra gli individui, questi luoghi diventano molto più di quello che sembrano: una nuova via, più inclusiva e trasversale, di diffondere la cultura. Ecosistemi collaborativi che nel rispetto e nella valorizzazione del territorio hanno trovato una risposta alternativa alla crisi, trasformandosi in laboratori permanenti in cui immaginare nuovi, e migliori, futuri possibili.
Dalia Macii dialoga con uno degli autori Marco De Vid
iL’incontro è organizzato nell’ambito di “Tutti giù in cortile”, progetto proposto da APS Dulcamara all’interno del bando Generazioni 2021
partecipazione libera