Ucraina. Alle radici di una guerra
Il Gabinetto di Lettura di Padova in collaborazione con la Biblioteca Archivio del CSSEO, organizza giovedì 24 marzo 2022 (e non il 10 marzo come erroneamente scritto nella mail precedente), alle ore 19 l’incontro-dibattito “Ucraina. Alle radici di una guerra”. Interviene Fernando Orlandi. Introduce Enzo Moi.
L’incontro-dibattito può essere seguito in diretta al seguente link: https:// https://youtu.be/GCFqprRtOEk
Ci avviciniamo al mese di guerra. Di una guerra che giorno dopo giorno diventa sempre più brutale nell’accanimento distruttivo delle forze armate della Russia contro le città e i loro quartieri residenziali, persino contro gli ospedali, i teatri e le università, e contro la popolazione civile.
Una brutalità che dal presidente Vladimir Putin, dal ministro della Difesa Sergei Shoigu e dal capo di Stato maggiore Valerii Gerasimov, lungo la catena di comando scende fino alla truppa traducendosi in una teoria di violenze gratuite, fino ai furti, agli assassinii di civili inermi e agli stupri.
Dove arrivano le truppe russe prende il via una pulizia etnica, che investe la popolazione che non è riuscita a fuggire. A Volnovakha, rasa al suolo, le persone sono state costrette a cambiare in rubli il denaro ucraino, poi sono state iscritte nei registri dell’autoproclamata “repubblica” di Donets’k. Parte di loro sono stati trasferiti in Russia, a Rostov-sul-Don. Assistiamo a massicci spostamenti di popolazione. A Mariupol la popolazione, prelevata dai soldati, è stata prima portata in campi di filtraggio e successivamente in parte trasferita in località remote della Russia.
C’è una sola definizione per quanto sta accadendo: guerra di aggressione in violazione della Carta delle Nazioni Unite e crimini di guerra. Questo si accompagna a uno stretto giro di vite interna che sta gettando il paese nel suo passato, che prefigura epurazioni e la “purificazione” della società, come ha minacciosamente annunciato Putin il 16 marzo. Nemici sono non solo l’occidente e la NATO, ma anche coloro “che non possono fare a meno di ostriche e foie gras” e la “feccia dei traditori” della nazione. Insomma, la “quinta colonna” del nemico, che il popolo russo “sputerà via come fossero mosche che gli sono finite in bocca”. Dopo il momento à la Hitler per motivare l’aggressione è l’ora di quello à la Stalin per terrorizzare la sua popolazione, che non può neppure chiamare guerra la guerra ma deve invece parlare di “operazione militare speciale”, esattamente come Putin aveva imposto di che non si nominasse mai Aleksei Naval’nyi, l’oppositore che prima ha cercato di assassinare e poi fatto arrestare quando rientrò nel suo paese. Chiunque parla o manifesta contro la guerra viene arrestato. Sono state velocemente introdotte leggi speciali in base alle quali si può essere condannati fino a 15 anni di carcere.
Putin non sta conquistando l’Ucraina e poiché non riesce a sottometterla la sta sistematicamente distruggendo. Sta radendo al suolo persino le città russofone dell’Ucraina, come Khar’kiv, la seconda città del paese. Non sta trattando, non sta negoziando: vuole solo la resa di Kyiv alle sue condizioni. Non farà concessioni, perché le intende come segni di debolezza. Questa Russia giorno dopo giorno è sempre più isolata nel mondo e isolata dal mondo. Nel nostro paese assistiamo a “dibattiti” televisivi che si caratterizzano per l’assenza di ucraini e vedono invece la partecipazione di “esperti” che non hanno al loro attivo né studi sulla Russia né tantomeno sull’Ucraina. E che sono incapaci di tenere fermi nel loro orizzonte mentale due cose chiare: che 2 marzo l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a larghissima maggioranza ha adottato una Risoluzione di condanna dell’aggressione russa all’Ucraina, e che il 16 marzo 2022 la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia (13 a favore e 2 contrari, va la dire la stessa Russia cui si è aggiunta la Cina di Xi Jinping) ha ordinato a Mosca di fermare l’invasione dell’Ucraina poiché si intende verificare se sono stati commessi crimini di guerra.
Quella in corso non è solo una guerra di distruzione contro l’Ucraina. Si tratta di un attacco all’occidente e all’ordine internazionale. Nella visione di Putin l’Occidente, l’Europa è divenuta un conglomerato di popolazioni disposte a cedere pur di non rinunciare a un minimo del benessere e delle comodità consolidate: è il “il marcio Occidente”. Non bisogna dimenticare che Putin è un seguace di Ivan Il’in, un filosofo russo della prima emigrazione, dapprima ammiratore di Mussolini e successivamente di Hitler. Il’in, citato più volte da Putin nei suoi discorsi, preconizzava per una Russia liberatasi dal comunismo una forma autoritaria di potere.
Questa guerra è stata preceduta da anni di propaganda fondata su false notizie. Ad esempio: “Khrushchev ha regalato la Crimea all’Ucraina”; oppure: “gli USA non hanno rispettato la promessa di non allargare la NATO a est ingannando la Russia”.
Proprio di questo, se ne discuterà giovedì 24 marzo 2022, alle ore 19 al Gabinetto di Lettura di Padova nell’incontro-dibattito “Ucraina. Alle radici di una guerra”, organizzato in collaborazione con la Biblioteca Archivio del CSSEO. Interviene Fernando Orlandi, introduce Enzo Moi.
L’incontro-dibattito può essere seguito in diretta al seguente link: https:// https://youtu.be/GCFqprRtOEk