Ultime generazioni I

Mondi Sonori 2004
I Concerti

Duo Emilio Galante (flauto) - Andrea Dindo (pianoforte)
con la collaborazione di Paola Regano ad altro flauto

Federico Biscione (1965)
Introduzione e Moto Perpetuo (2004) per flauto e pianoforte
prima esecuzione assoluta

Ross Edwards (1943)
Ecstatic Dances (1978-1990) per due flauti

Emilio Galante (1956)
Lookin to the east (2004) per flauto e pianoforte

Martin Wesley-Smith (1945)
Balibo (1992) per flauto e tape

Carl Vine (1954)
Sonata (1992) per flauto e pianoforte

Mondi Sonori passa ad affrontare le “Ultime generazioni” con un concerto colmo di prime esecuzioni, tenuto dal flautista Emilio Galante con Andrea Dindo al pianoforte (e la collaborazione, per uno dei brani, di Paola Regano ad altro flauto). Il concerto si compone tutto di prime, ed è previsto per mercoledì 19 maggio, alla Sala Filarmonica, alle ore 20.30. Innanzitutto due prime assolute: di Federico Biscione ed Emilio Galante; quindi tre prime nazionali, di un gruppo di autori australiani: due opere di Ross Edwards e Martin Wesley-Smith, e un brano di Carl Vine, ormai nel repertorio internazionale per lo strumento, tuttavia non ancora sancito in pubblico in Italia.
La presenza australiana costituisce una cifra molto particolare di questo concerto, e porta nel festival la ventata di uno sguardo da lontano alla musica d’oggi; uno sguardo altro, vivace e impegnato, teso ad alimentarsi anche del senso di uno stare in un luogo, come l’Australia, che è insieme pregno di modernità e di occidente, e nello stesso tempo eccentrico.
Scorrendo il programma, di Federico Biscione (1965) viene proposto Introduzione e Moto perpetuo, un’opera recentissima per flauto e pianoforte, legata a stilemi del Novecento storico, con certo suo carattere fatto di scorrevole brillantezza. Mentre di Emilio Galante (1956) è Lookin to the east, nuova versione, recente (del 2004), notevolmente rielaborata, di una precedente composizione, per soprano, voce recitante e ensemble. L'ispirazione manifesta è la musica dell'est europeo, del rebetiko e delle sfrenate danze bulgare.
Passando ai compositori australiani, troviamo innanzitutto Ecstatic Dances (1993), per due flauti, di Ross Edwards (1943), il quale, allievo di Peter Sculthorpe e di Peter Maxwell-Davies, impronta la sua ricerca nel senso di un linguaggio profondamente ispirato dalla natura e dal milieu australiani, tessuto di pattern ritmici ritualizzati in forme di danza; come appare, con evidenza, nel pezzo in programma.
Di Martin Wesley-Smith (1945), uno dei pionieri della musica elettronica e multimediale australiana, Emilio Galante interpreta Balibo (1992) per flauto e tape. L’opera racconta musicalmente le ultime ore, sospese fra eccitazione e paura, di cinque giornalisti australiani testimoni dello sconfinamento delle truppe indonesiane nel 1975 a Timor Est. E' un forte esempio dell'impegno per i diritti umani del suo autore. Esiste anche in una versione audio-visiva.
In prima esecuzione è anche il brano in programma di Carl Vine (1954), pianista e prolifico compositore di musica per la danza, per il cinema, per la televisione e per il teatro, oltre che di musica elettronica, di cinque sinfonie e di più di trenta pezzi da camera. La Flute Sonata, in tre movimenti, è stata scritta per Geoffrey Collins (cui sono dedicati anche Ecstatic dances e Balibo) nel 1992. Opera di notevoli proporzioni, dai caratteri lirici e virtuosistici, è ormai entrata nel repertorio internazionale, anche se in Italia non è ancora stata eseguita.
La lacuna viene colmata dai musicisti del “Bonporti”, che così confermano la proposta di Mondi Sonori quale spazio aperto e laboratorio di promozione delle musiche nuove.