Umberto Eco in visita alla Biblioteca

Convegno

In apertura degli eventi culturali che caratterizzeranno il 150° anniversario di apertura, siamo onorati di ricevere la visita del prof. Umberto Eco, che sarà a Trento venerdì 17 febbraio.

Il prof. Eco terrà una conferenza aperta al pubblico alle 17.00.
Si ricorda che l’accesso, pur libero, è, per disposizioni di legge, limitato

Nato ad Alessandria nel 1932, Umberto Eco si trasferisce poco meno che ventenne a Torino per potervi frequentare l'Università. Nel 1954 si laurea in estetica, relatore Luigi Pareyson, con una tesi su san Tommaso d'Aquino, autentica scaturigine degli studi di medievistica dei quali si ricorderà pure in certe sue fortunate prove narrative.
In seguito, entra a far parte del Gruppo 63 e svolge indagini in molte direzioni: s'interessa infatti di poetiche d'avanguardia, storia dell'estetica, comunicazioni di massa ed altro ancora.
Ordinario di Semiotica e Presidente della Scuola Superiore di Scienze Umanistiche presso l'Ateneo di Bologna, esordisce nel romanzo con "Il nome della rosa" (1980), fortunato thriller gotico d'ambientazione conventuale capace al contempo di stimolare un dibattito ideologico. Hanno minor successo i successivi "Il pendolo di Foucault" (1988) e "L'isola del giorno prima" (1994), forse troppo segnati da preoccupazioni intellettuali giustapposte.
Tra i suoi testi di saggistica, vanno citati: "Opera aperta" (1962), "Apocalittici e integrati" (1964), "La definizione dell'arte" (1968), "La struttura assente" (1968), "Le forme del contenuto" (1971), "Trattato generale di semiotica" (1975), "Lector in fabula " (1979), "Semiotica e filosofia del linguaggio" (1984), "Sugli specchi e altri saggi" (1985), "I limiti dell'interpretazione" (1990), "La ricerca della lingua perfetta" (1993), "Sei passeggiate nei boschi narrativi" (1994), "Kant e l'ornitorinco" (1997). Inoltre, sono da segnalare le inchieste di "Diario minimo" (1963), "Il superuomo di massa" (1976), "Sette anni di desiderio" (1983); ed ancora, "Il secondo Diario Minimo" (1990), i "Cinque scritti morali" (1997) e "La bustina di Minerva" (2000).
Nel 2002 Umberto Eco pubblica per Bompiani il romanzo picaresco "Baudolino". La formula del Bildungsroman, cara alle opere precedenti dello scrittore, viene qui abbandonata in favore d'un favolello dall'andamento divertitamente picaresco, senza per questo rinunciare alle connotazioni colte proprie della poetica di Eco.
Dopo il successo dei romanzi storici Eco si dedica al genere memorialistico con "La misteriosa fiamma della regina Loana" (2005), un voluminoso testo ricco di illustrazioni in cui ripercorre la sua infanzia e la sua generazione. Il protagonista del romanzo è il sessantenne Giambattista Bodoni, detto Yambo, che si risveglia dopo un grave incidente che gli ha fatto perdere la memoria.
È da poco uscito "A passo di gambero. Guerre calde e populismo mediatico", edito da Bonpiani, che raccoglie i saggi scritti dallo scrittore dal 2000 ad oggi.