Un autore è sempre una contestazione vivente

Convegno

De Andrè, don Milani, Pasolini. Elementi di critica visionaria

VIDEOINTERVISTE di e su Pasolini
«Un autore è sempre una contestazione vivente»,
a seguire "La ricotta" (1963, dur. 35’)

Scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini
Fotografia Tonino Delli Colli;
architetto Flavio Mogherini;
costumi Danilo Donati;
commento e coordinamento musicale Carlo Rustichelli;
montaggio Nino Baragli;
aiuto alla regia Sergio Citti, Carlo di Carlo.
Interpreti e personaggi Orson Welles (il Regista, doppiato da Giorgio Bassani); Mario Cipriani (Stracci); Laura Betti (la "diva"); Edmonda Aldini (un'altra "diva"); Vittorio La Paglia (il giornalista); Maria Berardini (la stripteaseuse); Rossana Di Rocco (la figlia di Stracci).
E inoltre: Tomas Milian, Ettore Garofolo, Lamberto Maggiorani, Alan Midgette, Giovanni Orgitano, Franca Pasut.
Hanno partecipato anche: Giuseppe Berlingeri, Andrea Barbato, Giuliana Calandra, Adele Cambria, Romano Costa, Elsa de' Giorgi, Carlotta Del Pezzo, Gaio Fratini, John Francis Lane, Robertino Ortensi, Letizia Paolozzi, Enzo Siciliano.
Produzione Arco Film (Roma) / Cineriz (Roma) / Lyre Film (Parigi);
produttore Alfredo Bini;
pellicola Ferrania P 30, Kodak Eastman Color;
formato: 35 mm, b/n e colore;
macchine da ripresa Arriflex;
sviluppo e stampa Istituto Nazionale Luce;
doppiaggio CID-CDC;
sincronizzazione Titanus;
distribuzione Cineriz;
durata 35 minuti.
premi Grolla d'oro per la regia, Saint Vincent, 4 luglio 1964

La ricotta è il terzo episodio, diretto da Pier Paolo Pasolini, del film Ro.Go.Pa.G.. Gli altri episodi sono: "Illibatezza" di Roberto Rossellini, "Il nuovo mondo" di Jean-Luc Godard, "Il pollo ruspante" di Ugo Gregoretti.
Il mediometraggio si concentra sul problema della visione del sacro, costruendo una sorta di parodia della Passione, per cui all'epoca fu giudicato blasfemo. Il pensiero di Pasolini è espresso in nuce dal suo alter ego, interpretato nel film da Orson Welles, soprattutto nelle risposte alle quattro domande postegli da un verosimile giornalista. Nell'opera, realizzata in bianco e nero, campeggiano tuttavia le rappresentazioni a colori delle due Deposizioni del Cristo di Rosso Fiorentino e Pontormo.

Pasolini realizza un neorealismo manieristico, in cui la realtà si libra nel visionario, grazie all'abbondanza, a tutto campo, delle citazioni, spesso in contrasto fra loro, secondo la teoria degli ossimori, che il regista vuol realizzare: citazioni musicali (l'aria Sempre libera degg'io dalla Traviata di Giuseppe Verdi, suonata dagli strumenti musicali stonati di una banda, è il motivo principale che contrasta col twist e con le musiche di Bach, Scarlatti, Gluck), letterarie (Donna de Paradiso di Jacopone da Todi), filosofiche (Il Capitale di Karl Marx), autocitazioni (Mamma Roma) e citazioni cinematografiche (Federico Fellini, Orson Welles stesso, le accelerazioni delle immagini alla maniera chapliniana).


organizzazione: Spazio Glocal