Un caso esemplare di pacificazione etnica

Austria e Italia e la quietanza liberatoria del 1992

Incontri e convegni , Presentazione libro
[ Fondazione Museo storico del Trentino]

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI MAURO MARCANTONI SULLA QUIETANZA LIBERATORIA DEL 1992

Si terrà mercoledì 15 febbraio alle 17.30 nella Sala Conferenze della Fondazione Caritro a Trento (via Calepina 1) la presentazione del libro di Mauro Marcantoni “Un caso esemplare di pacificazione etnica: Austria e Italia e la quietanza liberatoria del 1992”, recentemente pubblicato nella collana Grenzen/Confini della Fondazione Museo storico del Trentino. Assieme all'Autore interverranno Maurizio Fugatti, Luis Durnwalder e Giorgio Postal.

Il volume, sulla base di documenti d’archivio e delle testimonianze di alcuni protagonisti, ripercorre gli eventi e i principali passaggi che, l’11 giugno 1992, hanno portato alla risoluzione della vertenza ONU aperta negli anni sessanta dall'Austria nei confronti dell'Italia sulla questione sudtirolese. Una questione profondamente segnata da un grado di complessità e di straordinarietà che ne fa una vicenda unica, non solo a livello italiano ed europeo.

«Il vero pregio del percorso che ha portato al rilascio della quietanza liberatoria – sostiene l’Autore – non è aver difeso con successo un’identità e una lingua: questo, nel mondo, è accaduto altre volte. Quello che fa la differenza è esserci riusciti in un clima di collaborazione fattiva tra tutti i soggetti in campo e in una prospettiva di pacifica convivenza tra identità e lingue diverse. E questo è, e rimane, un fatto eccezionale».

A ripercorrere gli antefatti e ad entrare nel merito di questa complessa vicenda, nell'incontro del 15 febbraio, saranno lo stesso autore del volume, il sociologo e giornalista Mauro Marcantoni, assieme a Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, Luis Durnwalder, già presidente della Provincia autonoma di Bolzano, e Giorgio Postal, presidente della Fondazione Museo storico del Trentino. La discussione sarà moderata da Alice Manfredi della Fondazione Museo storico del Trentino.