“Un mondo insostenibile - ONLINE”
Dopo l’annullamento, a pochi eventi dopo l’inizio, della seconda edizione della rassegna Un mondo InSostenibile 2020 presso la biblioteca comunale di Civezzano, l’Ecomuseo Argentario propone una versione online e rivisitata degli eventi sospesi a causa delle misure restrittive dovute a Covid- 19.
Grazie anche alla collaborazione della biblioteca comunale di Civezzano,sede dove si sarebbero dovuti tenere gli incontri della rassegna e nonostante il “momento diemergenza nazionale in cui le biblioteche comunali si sono radicalmente trasformate” come fanotare il bibliotecario Paolo Oss Noser, grazie all’utilizzo di strumenti come internet, ora diventatidi uso comune, ora è possibile riprendere gli incontri in modo virtuale “proprio grazie allatecnologia“.
Il format scelto dalla direttrice dell’Ecomuseo Argentario, Lara Casagrande, è quello di favorire una riflessione comune grazie alla possibilità di far dialogare la scienza insieme all’arte che in questo caso è rappresentata con corti cinematografici d’autore.
Per l’occasione, si è scelto di creare questo dialogo tra due esperti nei rispettivi ambiti, Roberto Barbiero climatologo e Coordinatore tecnico dell’Osservatorio Trentino sul clima e Francesco Cara, docente all’Istituto europeo di design - IED e curatore della rassegna dal titolo Climate Space, nonché membro del The Climate Reality Project, organizzazione ambientalista fondata da Al Gore.
La rassegna Climate Space, tenutasi a dicembre 2019, ideata e voluta da Ludovico Einaudi in occasione dei suoi quindici concerti al Teatro Dal Verme di Milano, era uno spazio dedicato alla proiezione di trenta cortometraggi d'autore sulla crisi climatica, curata proprio da Francesco Cara.
Ecco che, da un contatto fortuito con la trentina Silvia Scarian Monsorno, è stato possibile portare nell’ambito della rassegna un mondo InSostenibile dell’Ecomuseo Argentario, questa sua visione così centrata, delicata ma nello stesso tempo forte del nostro Pianeta Terra attraverso quattro cortometraggi d’autore.
Abbinato poi, al termine della visione dei corti, l’intervento di RobertoBarbiero che guiderà il pubblico nella scienza del Trentino e aprirà poi la strada ad un dialogo a due voci, favorito da Silvia Scarian Monsorno, sul tema del cambiamento climatico e l’innalzamento dei mari, temi ora più che mai attuali e che non possono essere più essere ignorati
dopo l’emergenza Covid-19.
I primi due corti ruoteranno attorno alla fusione della calotta glaciale in Groenlandia grazie alle testimonianze di due punti di vista differenti, entrambi per la regia di Jason Van Bruggen: quello di Derick Pottle, cacciatore inuit, in Keeper of the flame (Canada, Switzerland, USA), e quello del prof. Konrad Steffen, glaciologo e climatologo, in Greenland Melts (Canada, Switzerland, USA) che monitora la fusione della calotta glaciale della Groenlandia da oltre 25 anni attraverso una serie di stazioni disperse.
Il lavoro di Steffen è finanziato dalla NASA, dalla National Science Foundation edal WSL (Swiss Land Institute). Girato presso Swiss Camp, Polar Research Station, Groenlandia. 69 gradi di latitudine, 49 gradi di longitudine.
The Ballad of Holland Island House, di Lynn Tomlinson (USA), è una breve animazione realizzata con un'innovativa tecnica di pittura all'argilla in cui un sottile strato di argilla a base di olio, prende vita vibrante fotogramma per fotogramma.
L' animatrice Lynn Tomlinson racconta la vera storia dell'ultima casa su un'isola che affonda nella baia di Chesapeake con una visione piena di sentimento e di inquietudine causata dall'impatto dell 'innalzamento del livello del mare. Il film è nella collezione permanente del dipartimento educativo del MoMA.
Infine, two°C - New-York City, di Maxime/Menilmonde (Francia) in cui la domanda è “Che aspetto avrebbe New-York City dalle acque in aumento?” e grazie a questa simulazione rappresentata nel cortometraggio, realizzata con un esercizio tecnico, passa un messaggio di avvertimento in relazione al riscaldamento globale. Il posto dell'Uomo nella nostra società è uno dei temi principali del lavoro di Menilmonde, con il tema del vuoto e dell'abbandono, coinvolto nell'impatto antropico sull'ambiente.
Si prospetta una serata interessante, voluta proprio per favorire un dialogo tra mondo scientifico e artistico che permette, ci si augura, di accogliere quella parte di persone che forse non si avvicinerebbero a questi temi in maniera più diretta e nel contempo favorire una visione laterale e diversa anche da parte del mondo scientifico.
Contatti: Lara Casagrande info@ecoargentario.it cell: 335 6514145