Una cordata europea | Fitz Roy
I capolavori del Festival in mezzo secolo di storia
Due classici dell'alpinismo degli anni Sessanta concludono martedì 8 aprile alla SOSAT di via Malaga (ore 20,30) il Cineforum 2008 realizzato in collaborazione con il Festival di Trento: "Una cordata europea", film tedesco di Lothar Brandler che vinse il Gran Premio "Città di Trento" al Festival del 1964, e "Fitz Roy" di Lito Flores Teiada, USA, vincitore assoluto nel 1969.
"La cordata europea" sarà presentata dallo stesso autore, Lothar Brandler, che sarà ospite della serata e che a oltre 40 anni da quella favolosa salita sulla direttissima della Nord della Lavaredo potrà ripercorrere un momento alpinistico e artistico molto importante per la storia del cinema di montagna. Il film fu premiato a Trento quale esempio di solidarietà umana e sportiva sorta in parete fra alpinisti di tre nazionalità diverse e "sottolineata con esemplare immediatezza e senza enfasi".
Brandler aveva aperto la via sulla Cima Grande di Lavaredo in cordata con Dietrich Hasse nel '58. Ci torna 6 anni dopo per girare il suo capolavoro assieme a Pierre Mazeaud, grande alpinista francese, all'italiano Roberto Sorgato e al tedesco Winfried Ender. Brandler ha 28 anni e porta sullo schermo un'importante novità di regia presentando un film senza commenti, senza colonna sonora, soltanto poche parole che i tre alpinisti si scambiano nei 14 minuti di salita.
Il secondo film porta la data del 18° Festival di Trento, nel 1969. Dopo il dominio della Francia, della Germania e dell'Italia, per la prima volta gli Stati Uniti conquistano il primo premio. Il documentario (29 minuti) racconta la prima scalata lungo una nuova via sul Fitz Roy, in Patagonia. E' praticamente il diario di una salita estrema, vissuta dallo stesso regista assieme a 4 amici di cordata. Nella stessa edizione del '69 il film vinse anche il Premio "MMario Bello" istituito dalla Commissione cinematografica del CAI. "Film realizzato con efficaci sequenze - si dice nella motivazione del Club Alpino Italiano - dalle quali traspaiono l'entusiasmo e la tecnica di una spedizione di giovani scalatori".