Una questione di sguardo. Il cinema morale di Daniele Ciprì
Futuro Presente
La creatività possibile. Il cinema
Incontro con Daniele Ciprì e Enrico Magrelli
Tra i misteri insoluti della storia del cinema italiano cè senzaltro lincomprensibile e scandaloso ostracismo subito negli anni da Daniele Ciprì e Franco Maresco, promotori del sodalizio più tagliente e iconoclasta mai cresciuto allombra dellindustria cinematografica e televisiva italiana. Forti di una vena creativa di sconcertante vividezza, i due registi palermitani hanno interrogato come nessun altro lo squallore devastante della nostra società, creando una poetica originalissima che mescola Pasolini a Buñuel, Beckett a Buster Keaton. Dopo la fine della collaborazione con Maresco, Daniele Ciprì ha proseguito il proprio percorso espressivo con il consueto rigore, dapprima vestendo con una fotografia raffinatissima alcune delle più importanti pellicole italiane degli ultimi anni (Vincere di Bellocchio, La pecora nera di Celestini), e ora tornando dietro la macchina da presa per dirigere due mostri della recitazione (Toni Servillo e il cileno Alfredo Castro) in una storia tragicomica di ambientazione, neanche a dirlo, siciliana. In attesa che il film sia pronto per i circuiti festivalieri e per la distribuzione in sala, unoccasione da non mancare per dialogare con uno dei pochi veri artisti del cinema italiano.
Il problema è non tradire se stessi, la difficoltà è non rinnegarsi, non cercare il consenso facile, continuando a lavorare come hai sempre fatto. Rifiutando le apparizioni televisive, i talk show che ti invitano, declinando le offerte di lavoro per pubblicità e videoclip. Quello che si è affermato negli ultimi anni è un cinema para-televisivo, pseudo-sociologico, storie di trentenni e quarantenni in crisi, di fallimenti della coppia, un cinema che serve solo ai giornali e ai talk show per alimentare sondaggi. Ma in tutto questo il cinema vero non c'è. Tutt'al più si può parlare di fiction televisiva. (Daniele Ciprì)
organizzazione: Associazione Incontri Internazionali di Rovereto