Una targa per il Castello di Arco

Manifestazioni ed eventi

Appuntamento prestigioso per il territorio arcense: domenica 20 settembre alle 11.30, presso il Prato della Lizza al castello di Arco, si terrà la cerimonia ufficiale di consegna della targa di segnalazione assegnata alla rocca dall'Istituto Italiano dei Castelli, alla presenza del Sindaco Renato Veronesi e dell'assessore alla cultura Ruggero Morandi e dei responsabili dell'Istituto, il presidente emerito nazionale arch. Flavio Conti e il presidente della sezione del Trentino, arch. Roberto Codroico.

Non sono numerosi i castelli che possono fregiarsi di questo titolo, del resto la rocca di Arco è collocata in un contesto storico, insediativo ed ambientale di straordinaria importanza. L’Istituto ha riconosciuto numerosi pregi, in particolare l’ottimo restauro strutturale, architettonico ed ambientale, la garanzia di pubblica fruibilità, nonché l’accessibilità e la manutenzione.
Nel dettaglio, i lavori di restauro condotti dalla Provincia autonoma di Trento a partire dal 1986, su progetto e direzione dell’architetto Flavio Pontalti, hanno permesso di rendere interamente agibile al pubblico l’impotente complesso fortificato, che occupa l’alta rupe di origine glaciale ai cui piedi è situata la cittadina. Nel circuito murario sono racchiusi almeno nove luoghi degni di attenzione, tutti recuperati e restaurati, fra questi la stanza degli affreschi, rimasta interrata per alcuni secoli, sulle cui pareti vi sono alcuni affreschi risalenti al XIV-XV secolo con scene di tema profano che raffigurano i giochi (scacchi, dama) e scene cavalleresche, che costituiscono un unicum prezioso nel panorama trentino. Altri luoghi di interesse sono la Torre Grande, cioè le parti superstiti del vasto e articolato complesso comitale dei Conti d’Arco, nonché la Torre Renghera, ovvero la fortificazione posta al vertice della rupe, luogo di avvistamento e presidio esclusivamente militare. Inoltre, l’opera di valorizzazione del contesto frotificato non si limitata solo alle strutture murarie ma si è estesa anche ai percorsi e agli spazi prativi e boschivi.

Info:
Il castello è raggiungibile dal centro storico di Arco con una passeggiata di circa 20 minuti attraverso l’olivaia che lo circonda (dislivello 120 metri); tel. 0464 210156

Orario:
da aprile a settembre dalle 10 alle 19
da ottobre a marzo dalle 10 alle 16

IL CASTELLO: CENNI STORICI
Reperti archeologici testimoniano presenze sulla rocca di Arco molto più antiche dell’epoca medievale; il nome stesso di Arco deriva probabilmente da “arx” che significa fortezza. È certo comunque che dall’anno Mille il castello esisteva già. Nel 1196 Federico d’Arco dichiarò che il castello era bene allodiale degli abitanti della Pieve di Arco e, più tardi, la famiglia dei conti d’Arco ne divenne unica proprietaria. Alla fine del XV, come si nota nel dipinto del Dürer, il castello era un piccolo villaggio fortificato, uno dei più grandi in Trentino: non ospitava al suo interno la sola famiglia dominante (i conti d’Arco, fin dall’anno Mille), ma anche i rami cadetti e i numerosi parenti, molto spesso in aperto contrasto fra loro. E inoltre accoglieva numerose botteghe, officine, laboratori, luoghi di lavoro svariati, abitazioni più umili destinate ad artigiani e servitori, al corpo di guardia, ecc. In conseguenza di ciò si trovano a tutt’oggi all’interno delle mura del maniero capienti cisterne per l’acqua (tre quelle visibili a tutt’oggi) e numerosi depositi e granai, ma si conosce anche dell’esistenza di un mulino, di una chiesa (dedicata a Santa Maria Maddalena), di orti e di una bottega da fabbro. Esiste ancora, ma sicuramente era in origine una costruzione più articolata, la prigione del sasso, dove Galeazzo d’Arco fu imprigionato dal fratello Francesco: quindi si trovava al suo interno anche una amministrazione della giustizia e un sistema per la carcerazione. Il castello era di fatto, una vera città nella città, collegata al borgo di Arco, più in basso, ma allo stesso tempo, in caso di necessità, autonoma e autosufficiente.
Nel 1579 l’arciduca del Tirolo, Ferdinando II, fece occupare il castello di Arco e quello di Penede ma già nel 1614 il castello tornò sotto l’orbita dei conti d’Arco. L’inizio del Settecento segna il declino della rocca che si conclude con il bombardamento del generale francese Vendôme che distrusse molti castelli della zona. I conti d’Arco intanto si erano divisi in diversi rami e il castello, seppur in rovina, era rimasto di proprietà, in parti uguali, del ramo di Baviera e del ramo di Mantova.
Nel 1927 la contessa Giovanna d’Arco, marchesa di Bagno, acquistò la parte di castello dai conti di Baviera e ne divenne unica proprietaria fino al 1982, quando il Comune di Arco sotto l’Amministrazione Selenio Ioppi, decise di acquistare il maniero e altri beni conservati dalla Fondazione d’Arco di Mantova. L’intenzione era, appunto, quella di procedere ad un restauro finalizzato alla messa in sicurezza del bene, tutelato assieme al caratteristico oliveto, e alla sua fruibilità da parte del pubblico.


organizzazione: Gruppo Concerti Bolognano - Comune di Arco Assessorato alla Cultura