Una tenue luce diffusa
Retrospettiva di Marcello Carollo a cura di Mario Cossali.
MARCELLO CAROLLO, il pittore contadino
(Calliano, 1914 - Calliano 2004)
Quella di Carollo è una pittura lirica, che accoglie la natura e la vita degli uomini con quella profondità sentimentale tipica di chi di sente parte dell'universo, di chi vuole vedere la linea promettente dell'orizzonte anche quando il cielo apparè pesante sopra ogni capo.
Un’anima semplice, Marcello Carollo, limpida, piena di sentimento e di amore per la natura e le sue creature. Immerso nell’ambiente contadino, di cui si sente parte viva, con il suo sentire, un sentire venato da sfumature liriche, pascoliane.
Nella sua pittura si ritrova la purezza della natura, si coglie un’ispirazione fresca e sincera, si respira l’incantesimo di sensazioni suggestive in un’atmosfera indefinita, eppure coinvolgente. Il suo universo è quello della fatica quotidiana dell’uomo dei campi, che spalanca gli occhi davanti alle meraviglie del creato e che trova appagamento davanti ad un fiore, al legnaiolo che torna dal bosco o ad un gruppetto di bambini che giocano, oppure nella contemplazione di uno scorcio nei colori del vespro.
Le sue figure senza contorni, si perdono e si dissolvono nell’incanto di un paesaggio, interiore più che reale/oggettivo, richiamano i temi ed i modi dell’impressionismo e mettono a nudo la sua intensa poetica.
Marcello Carollo: note biografiche
Nato nel 1914 da famiglia contadina, in occasione del servizio militare presso il primo reggimento Genio pontieri di stanza a Verona, nel 1936 frequenta la Regia Scuola d’Arte S. Eufemia, sezione disegno, e si perfeziona poi al corso serale di pittura diretto da Pino Cestari, al Clan Seniores di Rovereto. Con una modestia serena e un senso della vita invidiabile, trova nel dipingere non un qualsiasi passatempo ma una chiave di volta delle esigenze conoscitive ed affettive. La sua passione pittorica è coincidente con una vita lunga e operosa, intrecciata con gli umori della terra, aggrappata alle sue asprezze e alle sue fecondità.
Nel settembre del 1999 esegue un olio su tavola, con la consueta tecnica a spatola, che raffigura i discepoli sulla strada per Emmaus e lo titola con le parole del versetto del Vangelo “Signore resta con noi che si fa sera”. Marcello Carollo nella tarda mattinata del 27 maggio 2004, a 89 anni e con una vita passata lavorando in campagna e davanti al cavalletto con i suoi colori, si spegne serenamente.