Uno sguardo femminile sul Settecento roveretano
Bianca Laura Saibante attraverso i suoi scritti
In collaborazione con Accademia Roveretana degli Agiati, Università di Trento (Progetto Ecoltura)
A cura di Alessandro Andreolli, Paola Maria Filippi, Giulia Mori.
Grafica Eleonora Marangoni
Educata nel Convento delle Orsoline di Trento, dove aveva appreso a leggere e scrivere in italiano, tedesco e francese, aveva sviluppato una forte predisposizione per il ricamo, la musica e la pittura, approfondendo poi gli studi di filosofia e di letteratura sotto la guida dell’abate Girolamo Tartarotti.
Bianca Laura è dunque tra le poche donne che possano vantare nel secolo dell’Illuminismo un profilo intellettuale a tutto tondo.Lettrice colta, scrittrice di versi e novelle, ma anche attenta studiosa e autrice di complessi ragionamenti in prosa.
Il suo contributo le era valso il plauso di molti intellettuali del tempo.
Fu associata a numerose accademie, tra cui quelle dell’Arcadia, degli Occulti e degli Umbri, oltre all’Accademia degli Agiati, di cui sarebbe stata fondatrice.Quello familiare rappresenta un altro ambito fondamentale nella biografia di Bianca Laura.
Nel 1754 sposava Giuseppe Valeriano Vannetti, dalla cui unione sarebbe nato nello stesso anno Clementino. Sopravvissuta al marito e al figlio, scomparsi rispettivamente nel 1764 e nel 1795, Bianca Laura morì nel 1797.