Uomini, boschi e prati

Paesaggi dell'umanità

Mostra

La mostra inizia con una sezione introduttiva che illustra le caratteristiche del riconoscimento MaB biosfera Unesco «Alpi Ledrensi e Judicaria – Dalle Dolomiti al Garda», poco noto nei suoi risvolti concreti, costituita da fotografie e testi che illustrano la biodiversità floristica, faunistica e culturale del territorio. La sezione centrale, «Uomini», propone i volti del passato, quelli delle persone che hanno curato, custodito e infine consegnato alle generazioni successive il territorio; ai loro, sono accostati i volti del presente, cioè degli uomini e delle donne (e le rispettive storie) che oggi hanno scelto di stare nei boschi, nei prati e sugli alpeggi, affidandosi a pratiche innovative e alla tecnologia per tenere in vita l’antico rapporto con la terra e le bestie, in una reciprocità con la natura di cui Unesco ha riconosciuto scientificamente e certificato il valore. Dalle storie – in mostra una trentina di storie raccolte sul campo, con foto e interviste – l’evidenza che ognuno dei protagonisti ha un luogo che lo ha nutrito, e che il paesaggio non è solo fuori: si sedimenta dentro di noi. Una sedimentazione affettiva che la mostra svela e narra, esperienze e testimonianze che confermano come la cultura sia garanzia di buone pratiche, e come pluralità voglia dire ricchezza, anche di pensiero.

La sezione successiva è dedicata ai boschi, dei quali racconta la bellezza e la forza evocativa; prima di arrivarci, una saletta è tutta per l’orso, narrato da una serie di fotografie di Massimo Vettorazzi, che ha fotografato l'orso con uno sguardo di rispetto a favore del dialogo fra le specie animali nell'idea di un ecosistema in cui la biodiversità è un valore. L’esposizione è chiusa dalla sezione «Prati» dove per la prima volta è esposto nella sua completezza l'erbario dell'Ecomuseo della Judicaria, costituito da ottanta specie raccolte negli anni dal botanico Marco Merli. Prati che diventano campi coltivati.