Utopie e periferie urbane nell'immaginario contemporaneo fra letteratura scritta, disegnata e arte fantastica

Convegno

Storie di Periferie
Utopie e periferie

Utopie e periferie urbane nell’immaginario contemporaneo fra letteratura scritta, disegnata e arte fantastica
(da Jules Verne a James Ballard, da Dino Buzzati a Robert Zeller, da Giacomo Costa a Tsuthomo Nihei)
Conversazione con Roberto Roda e Isabella Falbo

Scrittori ed artisti sono sempre figli del proprio tempo, i più bravi possiedono una sensibilità che permette loro di cogliere tempestivamente i cambiamenti che a volte impercettibilmente vanno affacciandosi nella società e questo li fa spesso apparire come “anticipatori”.
Ai narratori di fantascienza e più in generale agli “artisti” del fantastico che immaginano scenari futuri o futuribili si attribuiscono doti di veggenza, si pensi a Verne, eppure ognuno di loro (e Verne più di ogni altro) ci parla dei timori e delle aspirazioni della propria epoca. Le utopie urbane raccontate ne I cinquecento milioni della Begun sono il punto di partenza della conversazione di Roda e Falbo per addentrarsi nell’idea di città contemporanea (industriale prima e poi post industriale), la megalopoli in cui il concetto di periferia diventa totalizzante. Analizzando racconti scritti (fra gli autori Verne, Calvino, Buzzati, Ballard, Reeve) e disegnati (Riccardo Barreiro, Enrique Alcatena, Katsuhiro Otomo, Tsuthomo Nihei ) e ponendoli in relazione ideale con opere di artisti contemporanei quali Giacomo Costa, Robert Zeller, ecc., Roda e Falbo ricostruiscono una mappa intertestuale delle periferie urbane affrescate dall’immaginario artistico contemporaneo.
E poiché la fantasia viaggia sempre a cavallo delle cose e la periferia è per sua natura luogo incerto, indefinito, non di rado indefinibile, saranno molte le sorprese che costellano il viaggio in cui Roda e Falbo intendono coinvolgere l’uditorio.

Roberto Roda è nato nel 1953 a Ferrara ove vive e lavora. Studioso di etnografia e di antropologia culturale, si è occupato in particolare di antropologia dello spazio, di antropologia dell’arte, di antropologia visuale con un occhio di riguardo alla fotografia. Sugli stessi temi è autore di saggi e pubblicazioni e ha curato esposizioni di rilevanza nazionale e internazionale, realizzando anche progetti espositivi museali. Dal 1982 si occupa delle attività museografiche, espositive e di ricerca del Centro Etnografico del Comune di Ferrara, dal 2001 coordina anche le attività dell’Osservatorio Nazionale sulla Fotografia.

Isabella Falbo è nata a Fidenza nel 1974 ma vive a Bologna ove opera come critico e curatrice d’arte contemporanea particolarmente interessata ai giovani artisti con preferenza agli approcci sperimentali e di ricerca. Ha curato mostre, personali e collettive e collaborato con musei e gallerie. è stata intern assistant curator al Modern Art Museum di Oxford e assistant curator per Prague Biennale 2, Flash Art, Milano. Tra gli eventi recenti, ha curato Stick out like a sore thumb, (Giorgio Bevignani), Arte Fiera Off 2008, Bologna. Ha scritto per le riviste “Juliet Art Magazine”, “Exibart”, “Crudelia? Contemporary art magazine”, e per i quotidiani “Il Domani”, inserto weekend arte e cultura, di Bologna e “L’ informazione” di Parma.

- Foto Rensi - Archivio Fotografico Storico Soprintendenza per i Beni Storico-Artistici Provincia autonoma di Trento
- Foto Faganello - Archivio Fotografico Storico Soprintendenza per i Beni Storico-Artistici Provincia autonoma di Trento


organizzazione: Biblioteca Comunale di Trento