Vado a vedere se di là è meglio | Microliti | Transinistria

Convegno

(P)rose dai venti. Tradurre in Festival

Durante la mattinata il pubblico avrà modo di approfondire dalla voce degli stessi autori i libri Vado a vedere se di là è meglio di Francesco Matteo Cataluccio, Microliti di Paul Celan e il catalogo della mostra fotografica Transnistria

Vado a vedere se di là è meglio
di Francesco Matteo Cataluccio
Presentazione a cura di Fernando Orlandi
Da Firenze a Drohobycz, un viaggio attraverso ventidue stazioni, luoghi dell'Europa centro-orientale, popolati da grandi figure: intellettuali, eroi timidi, poveri poeti, eccentrici viveur, avventurieri, spiriti eccelsi, asceti, santi bevitori, burloni divini.
«Sono stato allevato in tre lingue morte (l’ebraico, l’aramaico e lo yiddish, alcuni questa non la considerano nemmeno una lingua) e in una cultura che si è sviluppata in Babilonia: il Talmud. Il cheder dove studiavo era una stanza dove il maestro mangiava e dove dormiva. Lì non studiavo aritmetica, geografia e storia, ma le leggi che governano i sacrifici offerti in un tempio distrutto duemila anni fa». Questa frase dello scrittore Isaac Bashevis Singer rende l’idea dell’esperienza umana e spirituale affrontata in questo libro. L’autore ripercorre l’opulenta fioritura letteraria e filosofica della cultura ebraica dell’Europa centro-orientale guidato dalla leggenda dei Giusti: in ogni epoca – dice la tradizione ebraica – ci sono 36 Giusti nascosti, che non sanno di esserlo e forse da giusti non si comportano, ma sono loro che salveranno la terra. L’elenco delle città visitate e degli autori ritrovati è infinito, ma, oltre la vastità, ciò che distingue il narrare di Francesco M. Cataluccio è che egli vi si orienta mescolando geografie letterarie e architetture, memorie biografiche e aneddotica, suggestioni personali dei luoghi abitati.

Microliti
di Paul Celan
Presentazione a cura di Dario Brosio, traduttore e curatore e Giusi Drago, editor Zandonai
«Microliti sono, pietruzze appena percepibili, lapilli minuscoli nel tufo denso della tua esistenza – e ora tenti, povero di parole e forse già irrevocabilmente condannato al silenzio, di raccoglierli a cristalli? Rifornimenti sembri attendere – donde dovrebbero venire, di’?».
Così Paul Celan descrive nel 1956 i suoi frammenti in prosa, siano essi aforismi sulla natura della poesia e sull’identità ebraica, o sapidi apologhi che hanno come bersaglio la società letteraria, o ancora narrazioni fulminanti ed emblematiche.
Il tentativo di riunirli in un libro – tentativo a cui il poeta stesso rinunciò in vita – è riuscito solo, con grande fatica e altrettanto amore, alla generazione successiva.
Nel presente volume i microliti celaniani vengono resi, in prima traduzione mondiale, nella loro nuda e fatidica sequenza cronologica. E sprigionano così, a immagine pura della pura vita che li generò, tutta la lapidaria forza della scrittura di Celan.

Transinistria
Catalogo della mostra fotografica, edizioni Silvy
Presentazione a cura di Giorgio Cornai e Massimo Libardi.

La Transnistria è una regione della Moldavia, separata dal resto del paese dal fiume Dniestr che attraversa da nord a sud la regione: a ovest la Moldavia, a est la Transnistria. Si tratta di uno Stato fantasma. Ha una sua bandiera, un suo presidente, un suo governo, un suo parlamento, una sua moneta, un suo esercito, una sua polizia. Ma nessun paese al mondo ne riconosce l’esistenza. Ma dietro la vernice rossa del veterocomunismo si nasconde il vero potere, la mafia russa, che ha trasformato questa repubblica in un paradiso del contrabbando di droga, petrolio, alcool, sigarette e soprattutto armi. Mentre gli affari sporchi del clan che si occupano della produzione e del traffico d’armi prosperano, gli operai delle fabbriche d’armi sono gli unici a conoscere un certo benessere, la popolazione della Transnistria (ottocentomila persone in tutto, un quarto delle quali vive a Tiraspol) vive nella miseria. In città circolano poche macchine: più che altro si vedono carretti trainati da cavalli e tanta gente a piedi. Questa è la realtà che racconta Gughi Fassino attraverso i volti delle persone, i luoghi i cui vivono, mostrati da prospettive spesso marginali che riescono a dare il senso di questa realtà.


organizzazione: Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale - Arte Sella