Venere e Adone di Tiziano. Arte, cultura e società tra Venezia e l'Europa
Fra gli indiscussi capolavori di Tiziano Vecellio si annovera il dipinto Venere e Adone, di cui si conoscono molte varianti, la più nota delle quali è la tela del Museo del Prado di Madrid, eseguita nel 1554 per il re di Spagna Filippo II. Parleremo di questo straordinario dipinto, per il secondo appuntamenti dell’iniziativa Novembre di Libri, con Thomas Dalla Costa autore del libro Venere e Adone di Tiziano. Arte, cultura e società tra Venezia e l’Europa (ediz. Marsilio, Venezia, 2019) che dialogherà con Luca Siracusano.
A partire dalla discussione delle prime due versioni, andate perdute, il saggio esamina per la prima volta e in maniera esaustiva la genesi della creazione di tutte le successive varianti, analizzandone gli elementi di continuità e le distinzioni e inserendole nelle corrette coordinate storiche e contestuali.
Seguendo un metodo di indagine dinamico e interdisciplinare, il volume indaga inoltre le ragioni sociali e culturali che favorirono il successo dell’opera. Il saggio dimostra inoltre come questo dipinto divenne un vero modello iconografico e tipologico, che continuò ad attrarre l’interesse di committenti e artisti nei secoli a seguire, e come il Venere e Adone sia da ritenere una delle immagini fondantI della cultura pittorica e visive europea.
Thomas Dalla Costa è Research Fellow presso Save Venice e curatore indipendente. Il suo interesse principale riguarda il processo creativo e il ruolo centrale del disegno nelle botteghe rinascimentali veneziane. Ha pubblicato articoli scientifici e saggi dedicati a questo argomento. Insieme a Viktoria Markova, ha curato la mostra Venezia Rinascimento. Tiziano, Tintoretto, Veronese (2017) tenutasi al Museo Pushkin di Mosca.
Luca Siracusano ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in “Studi umanistici. Discipline filosofiche, storiche e dei beni culturali” presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento (2014). Presso il medesimo Dipartimento è oggi docente a contratto. È stato borsista della Fondazione Roberto Longhi di Firenze (2009/2010; 2010/2011) e della Fondazione Giorgio Cini di Venezia (2017). Il suo principale campo d’indagine è la scultura veneta dal Quattrocento al Seicento.
Ingresso libero