Vi avverto che vivo per l’ultima volta
Paolo Nori racconta la grande poetessa russa Anna Achmatova
Paolo Nori, amatissimo scrittore e traduttore italiano, sceglie Rovereto per presentare il suo ultimo libro, ‘Vi avverto che vivo per l’ultima volta’, pubblicato da Mondadori e dedicato all'indimenticata poetessa russa Anna Achmatova. Lo farà giovedì 27 aprile alle 19, alla Sala Zeni del Museo Civico.
Dopo averci raccontato la vita di Dostoevskij, Paolo Nori ci accompagna ora dentro quella di Anna Achmatova. E nel farlo ci rende chiaro quanto affrontare noi stessi e la Russia, attraverso la grande poetessa russa, sia un affare quanto mai urgente.
“Vogliamo raccontare” dice Nori “la storia di Anna Achmatova, una poetessa russa nata nei pressi di Odessa nel 1889 e morta a Mosca nel 1966. Anche se Anna Achmatova voleva essere chiamata poeta, non poetessa, e non si chiamava, in realtà, Achmatova, si chiamava Gorenko; quando suo padre, un ufficiale della Marina russa, seppe che la figlia scriveva delle poesie, le disse ‘Non mischiare il nostro cognome con queste faccende disonorevoli’. Allora lei, invece di smettere di scrivere versi, pensò bene di cambiar cognome. E prese il cognome di una sua antenata da parte di madre, una principessa tartara: Achmatova”.
Voleva essere chiamata “poeta” ed era una donna forte Anna Achmatova, capace di opporsi con la sua penna e le sue idee allo stalinismo e diventando di questa dissidenza una capofila. Ritratta da artisti e celebrata da colleghi scrittori, tanto da far dire all’amico e futuro premio Nobel Iosif Brodskij di essere capace “con la sola inclinazione del capo di trasformarti in homo sapiens”. Selezionata a sua volta per il premio Nobel, privata degli affetti più cari (due mariti e un figlio, sacrificati sull’altare delle purghe sovietiche), censurata e ridotta al silenzio, Anna Achmatova è oggi più che mai una poetessa attuale e dirompente.
Paolo Nori è scrittore e traduttore italiano. Ha lavorato come ragioniere in Algeria, Iraq e Francia. Laureato in letteratura russa, ha lavorato in Francia per tre anni per un’impresa edile, e poi come traduttore dal russo e dal francese.
Ha pubblicato nel febbraio del 1999 per Fernandel ‘Le cose non sono le cose’ e, nel maggio del 1999, per Derive Approdi (Roma) ‘Bassotuba non c’è’, ristampato nel marzo del 2000 da Einaudi Stile Libero. Collabora con Il Caffè letterario, bimestrale di letteratura e immagini. Del 2008 sono ‘Mi compro una gilera’ e ‘Baltica 9’.
Ha tradotto e curato l’antologia degli scritti di Daniil Charms ‘Disastri’ (Einaudi), l’edizione dei classici di Feltrinelli di
‘Un eroe dei nostri tempi’ di Lermontov e delle ‘Umili prose’ di Puškin.
Per UTET ha pubblicato nel 2019 ‘I russi sono matti. Corso elementare di letteratura russa 1820-1921’, mentre per Salani ha pubblicato nel 2018 ‘La grande Russia portatile’ e nel 2020 ‘Che dispiacere’, il suo primo giallo.
Impossibile non citare fra gli altri ‘Sanguina ancora’, il libro dedicato alla vita e all’opera di Dostoevskij.
È richiesto un contributo di 3€ che sarà interamente restituito in caso di acquisto di una copia del libro presentato.
Si consiglia di prenotare compilando il form sul sito www.libreriarcadia.com oppure scrivendo a info@libreriarcadia.com o
ancora chiamando lo 0464.755021
organizzazione: Libreria Arcadia, con il patrocinio del Comune di Rovereto.