Viaggio nella Luna
Proiezione del film di Georges Méliès accompagnato da musica dal vivo al planetario digitale Columbia.
Nuovo, imperdibile appuntamento per l'Anno Internazionale dell'Astronomia al planetario digitale Columbia del Museo G. Caproni: protagonista la Luna nella visionaria rappresentazione cinematografica di Georges Méliès, talentuoso regista francese dei primi del Novecento.
Domenica 15 e domenica 29 marzo alle 15.30 ed alle 16.45, sotto la cupola del planetario, avvolti da un cielo colmo di stelle e pianeti, i visitatori saranno protagonisti di un fantastico viaggio sul nostro satellite, accompagnati dalle note dei musicisti e dalla proiezione di "Viaggio nella Luna" (durata: 15 min.), il capolavoro del regista francese. Un'immersione unica nel mondo della scienza e della fantascienza, in quello del cinema e della musica.
Il film "Viaggio nella Luna" uscì con grandissimo successo nel 1902 nelle sale di Parigi, diventando successivamente un grande classico del cinema muto.
La pellicola, basata sul romanzo di Jules Verne "Dalla Terra alla Luna" e su quello di H.G. Wells "Il primo uomo sulla Luna", raccontava un fantastico viaggio lunare realizzato da un club di astronomi guidato dal prof. Barbenfoullis (interpretato dallo stesso Méliès) ed è considerato il primo film di fantascienza della storia del cinema. Georges Méliès, vero e proprio pioniere degli effetti speciali, creò una serie di effetti impensabili per l'epoca realizzando un capolavoro unico, tanto che una delle scene iniziali del film, in cui la navicella spaziale che si schianta sull'occhio della Luna, è entrata nell'immaginario collettivo ed è riconosciuta come una delle sequenze che hanno fatto la storia del cinematografo.
Il gruppo teatrale Spazio Off di Trento, composto per l'occasione dai musicisti Ulrich Sandner (chitarra elettrica), Enrico Orfano (tromba) e Daniele Filosi (batteria e percussioni), sonorizza la pellicola con una composizione musicale di grande suggestione.
Scheda del film
I film di Méliès non narravano storie nel senso in cui intendiamo nel cinema moderno: certo esisteva quasi sempre una trama, ma lo scopo principale in queste pellicole era quello di fare spettacolo mostrando giochi di prestigio, magari assemblando più episodi autonomi. Non esisteva inoltre il coinvolgimento dello spettatore nelle storie narrate: egli era invitato a guardare la rappresentazione allegro e divertito. Anche quando si trattavano episodi drammatici, come le decapitazioni o crimini di ogni tipo, tutto aveva un'atmosfera di "gioco" e farsa allegra.
"Viaggio nella luna" racconta le vicissitudini del primo sbarco dell'uomo sul satellite. Il film inizia mostrando alla lavagna del circolo degli astronomi il famoso professore Barbenfouillis intento a dimostrare la validità delle sue tesi esecutive che prevedono il lancio sulla luna di un obice, con persone all'interno, sparato dalla terra con un gigantesco cannone.
Il professore sarà contestato duramente per i suoi arditi calcoli balistici da un gruppo di astronomi presenti nel circolo, ma troverà comunque cinque membri coraggiosi con cui effettuare l'ardita spedizione. Il film mostra quindi che si costruisce l'obice di acciaio e si impegnano diverse imprese siderurgiche nella costruzione del cannone, queste due operazioni nel film sono ricche di dettagli in movimento, come il fumo delle fabbriche e i carpentieri al lavoro con la mazza sull'incudine, scene di una verosimiglianza sorprendente per l'epoca. Il completamento dei lavori sarà accompagnato da un complesso cerimoniale inaugurativo che vede in scena, accompagnati dalla musica, autorità e diverse donne in pantaloncini corti.
L'obice, sparato da uno smisurato cannone, raggiunge regolarmente un occhio della luna immaginata come uno sguardo umano. Una volta sbarcati, gli astronomi dopo una breve esplorazione vedono il sorgere, all'orizzonte lunare, della terra. Infreddoliti per la rigida temperatura del satellite si stendono con delle coperte per dormire ma durante il sonno appaiono loro in visione delle meravigliose creature celesti, tra cui Febe che fa cadere la neve costringendo i viaggiatori ad entrare in un cratere per ripararsi dal freddo. All'interno della cavità scoprono una vegetazione incantevole e varia, simile a quella terreste ma più straordinariamente sviluppata, come gli enormi funghi che crescono in un baleno appena toccati dall'ombrello del professore. L'incontro con i seleniti, ostili abitanti del satellite, figure selvagge con sembianze da uccelli, pesci marini e uomini, costringe la spedizione a sospendere l'esplorazione, e dopo qualche sporadico scontro con gli indigeni che vede protagonisti gli ombrelli magici degli astronomi capaci, una volta colpiti in testa i seleniti, di dissolverli in una nube di polvere, gli uomini vengono catturati e portati davanti al re della Luna.
Barbenfouillis, più che mai deciso a fuggire, riesce a liberarsi dalle legature ai polsi e a uccidere il re. Il gruppo di astronomi inseguito dai seleniti inferociti riesce a raggiungere l'obice che si trova in bilico all'estremità della cima di un monte pronto a cadere per gravità sulla terra. Quando i cinque astronomi entrano nell'obice il professore spinge in giù la punta del proiettile - astronave, riuscendo contemporaneamente ad entrare nell'abitacolo e a far cadere l'obice in direzione degli oceani terrestri. Un selenita, che si era aggrappato all'estremità del mezzo all'ultimo momento, raggiunge anche lui il nostro pianeta dando prova a tutti che il viaggio del professore era stato effettivamente compiuto.Il film si chiude con le celebrazioni cittadine a Barbenfouillis per l'impresa, il cui successo sembra aprire prospettive nuove per i viaggi di avventure allora realmente molto considerati e amati da tutta la popolazione francese.
Da un punto di vista un po' più filosofico il film rappresenta, in quanto pensiero, l'idea del viaggio verso altri mondi come pura curiosità, scevra da intenti colonialistici, tesa esclusivamente alla ricerca del bello, del nuovo e dell'incantevole. La scienza nel film non pare essere al centro dell'interesse, le scene sembrano presentarci un concetto di scienza semplice e pratico, assodato, che sembra quasi ben inserito in una normale opzione pubblicitaria finalmente in grado di proporre un altro tipo di viaggio. I seleniti visti come selvaggi ostili fanno pensare alle normali difficoltà che lo straniero in qualsiasi luogo ami spostarsi può incontrare in qualche relazione.
organizzazione: Museo Gianni Caproni Aeronautica, Scienza e Innovazione