Visita guidata al biotopo protetto Laghestèl di Piné
Vivi l'Ambiente 2005
Facile escursione lungo il sentiero di visita del biotopo Laghestèl. Il biotopo, situato in prossimità del margine occidentale dellAltopiano di Piné, viene defi nito una conca torboso-palustre e comprende, oltre alla zona umida vera e propria, unampia fascia di boschi di conifere. La torbiera possiede una forma ad U aperta verso sud ed allestremità del suo braccio più occidentale è localizzato il piccolo specchio dacqua (Laghestèl = piccolo lago) che dà il nome a tutta larea.
Destinatari: lattività è accessibile a tutti
Luogo: biotopo protetto Laghestèl di Piné
Calendario: tutti i lunedì mattina dal 27 giugno al 5 settembre
Orario: dalle 9.00 alle 12.00. Partenza presso lingresso biotopo (loc. Ferrari a Baselga di Piné)
Prenotazioni: c/o APT Piné Cembra uffi cio di Baselga (Via C. Battisti, 106 - 38042 Baselga di Piné tel. 0461 557028, fax 0461 557577; e-mail: infopine@aptpinecembra.it; www.aptpinecembra.it) Max. 20 partecipanti, lescursione guidata è gratuita.
Note: data la probabile presenza di zanzare è consigliato un abbigliamento adeguato; in caso di maltempo lattività verrà annullata
Collaborazioni: con lAPT dellAltopiano di Piné e Valle di Cembra ed il Servizio Parchi e Conservazione della Natura della Provincia Autonoma di Trento
Il Laghestel, in quanto biotopo di rilevante interesse ambientale, culturale e scientifico, è Riserva Naturale dal 1974 e sottoposto a tutela provinciale dal 1986. Si estende su un altopiano porfirico con l'aspetto ondulato a causa del modellamento subito quando tutta l'area era coperta da ghiacci. Il Laghestel trae origine da un antico lago quasi completamente intorbato del quale è, comunque, ben visibile uno specchio d'acqua di discrete dimensioni circondato da un canneto. La preziosità del Laghestel, da un punto di vista vegetale, è descritta nella dettagliata carta della vegetazione elaborata dai Professori Pedrotti e Chemini: oltre 200 le specie presenti, alcune delle quali molto rare. C'è poi un fenomeno botanico che ha reso celebre il Laghestel di Piné e cioè dal 1975, in particolari condizioni climatiche, si verifica l'arrossamento estivo delle acque ad opera dell'alga Euglena Sanguinea. Il Laghestel, inoltre, come tutte le zone umide, costituisce un habitat ottimale per moltissimi animali anche rari.
Percorso a piedi ore 2.30 ca. totali - dislivello 50 mt. È consigliabile un abbigliamento adeguato (pantaloni lunghi, scarponcini da montagna, copricapo e riserva di acqua).
Laboratorio territoriale di educazione ambientale dellAlta Valsugana
Sportello ambientale di Levico Terme presso Casa dei giardinieri del SRVA-PAT, Parco delle Terme di Levico
38056 Levico Terme
Tel/fax 0461 702263 - altavalsugana@educazioneambientale.tn.it
Orario apertura: martedì 9.00 - 12.30 (0461 702263)
Per informazioni rivolgersi alloperatore: Nicola Curzel (328 8508901)
Il Laghestel di Piné è senza dubbio uno dei Biotopi più famosi: deve sicuramente tale fama all'essere di fatto una sorta di "progenitore" degli attuali "piccoli territori tutelati", che vengono per brevità definiti "Biotopi" ai sensi della L.P. 14/86. Fu infatti il Comune di Baselga di Piné a porlo sotto vincolo di tutela, in qualità di Riserva Naturale, riconoscendone l'elevato valore naturalistico e, precorrendo i tempi nell'Italia intera, dimostrando una notevole "sensibilità ambientale": correva l'anno 1974. Da allora la fama del Laghestel crebbe continuamente, e sempre più numerosi furono i visitatori.
Nonostante il suo aspetto "integro", il piccolo bacino del Laghestel di Piné è stato per secoli al centro di varie attività umane, come documenta lo studioso Padre F. Ghetta in una ricerca storica basata su antichi documenti. Nel 1613 il lago e il territorio circostante fu venduto al Principe Vescovo di Trento Card. Madruzzo dalla comunità di Piné, che però si riservava il diritto di sfalcio dei prati, di pascolo e di abbeverata del bestiame. I documenti riportano anche vari tentativi di bonifica, condotti in tempi successivi - fino quasi ai nostri giorni - tramite lo scavo di fossi e canali; attorno al 1870 è documentata anche una modesta attività di estrazione della torba. A partire dal secondo dopoguerra sono stati abbandonati i prati e le colture (cavoli e patate) presenti nella conca e la vegetazione naturale si è progressivamente riappropriata del territorio.
Il Laghestel deve essere definito "conca torboso-palustre", in quanto si tratta di un antico lago quasi completamente intorbato e trasformato in palude nel quale, però, permane ancora uno specchio d'acqua residuo di discrete dimensioni, circondato da un ampio canneto. La conca che lo accoglie è una depressione intermorenica con una forma ad "U" (il laghetto residuo occupa oggi la parte più depressa del braccio occidentale).
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organizzazione: Provincia autonoma di Trento Assessorato allUrbanistica e ambiente - APPA Agenzia provinciale per la protezione dellambiente Settore Informazione e Qualità dellambiente