Vissi d'arte
Vissi d'arte
Viaggio nelle collezioni civiche di Rovereto tra fine Ottocento e inizio Novecento
mostra temporanea a cura di Mario Cossali e Paola Pizzamano
Allestita nelle stanze decorate con affreschi e stucchi settecenteschi del palazzo nobiliare della famiglia Alberti di Poja, la mostra intende valorizzare parte della raccolta storico-artistica della città di Rovereto, aperta nel 1942 con la denominazione di Galleria Roveretana d'arte, la cui conservazione e valorizzazione sono affidate alla Fondazione Museo Civico. Attraverso una selezione di opere provenienti dalle raccolte d'arte municipale e dell'Accademia Roveretana degli Agiati, si possono ammirare dipinti, sculture, disegni, stampe e oggetti d'arte decorativa, in gran parte poco noti o mai visti, creati tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento da artisti che parteciparono alle più importanti esposizioni del tempo, in primis alla Biennale Internazionale d'arte di Venezia. La mostra vuole essere anche un doveroso omaggio a tre munifici e intelligenti collezionisti e donatori come Giovanni Giovannini, Guido Cornelio Zecchini e Tullio Fait, vere e proprie colonne portanti dei depositi darte del Museo. Il canto "VISSI D'ARTE" è il loro e insieme quello della città. Introdotta da una sezione dedicata alle vedute di Rovereto nell'Ottocento, la mostra propone poi uno spaccato dell'arte tra i due secoli, intenta a rappresentare le tematiche del paesaggio, del ritratto, del mito, tra tradizione e rinnovamento, realizzate sia da alcuni noti maestri provenienti dalle Accademie di Milano, Venezia, Firenze, Monaco e Vienna, che da giovani presenti alle prime esposizioni di Ca' Pesaro. Le opere di importanti artisti del tempo come Eugene Boudin, Bartolomeo Bezzi, Eugenio Prati, Lorenzo Delleani, Augusto Sezanne, dialogano con quelle di giovani trentini e non solo, come Ugo Valeri, Pieretto Bianco, Umberto Moggioli, offrendo inoltre un approfondimento nel campo dellarte grafica d'inizio Novecento. Un'importante sezione è dedicata alla straordinaria esperienza formativa della Scuola reale elisabettina a Rovereto, dove molti giovani, grazie in particolare tra gli altri all'insegnamento del professore Luigi Comel, svilupparono il loro talento artistico rappresentato in mostra non solo dai precoci abbozzi scolastici ma anche da opere della maturità. Dotati di una cultura mitteleuropea, alcuni studenti della scuola come Luigi Bonazza, Luigi Ratini, Fortunato Depero, Tullio Garbari, Umberto Maganzini, Luciano Baldessari, Giorgio Wenter Marini, Carlo Cainelli, Oddone Tomasi, Ernesto Armani, Diego Costa e Elio Martinelli, Giovanni Tiella, ma da par loro anche Camillo Rasmo, Benvenuto Disertori e Iras Baldessari, sperimentarono gli stimoli più interessanti del tempo, a contatto con le maggiori capitali artistiche europee, maturando ricerche e risultati di grande rilevanza, tali da collocarli come eccellenze nell'arte del XX secolo.
Accanto alla mostra sarà possibile conoscere i nuovi laboratori tecnologici, con la possibilità di dialogare con gli esperti del Museo e di vedere dal vivo il lavoro dei restauratori su alcune opere esposte che dai depositi tornano ad essere ammirate.
La mostra è organizzata dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, in collaborazione con il Comune di Rovereto e l'Accademia Roveretana degli Agiati.
organizzazione: Museo Civico di Rovereto