Vita Brevis. Un sepolcreto infantile altomedievale

Mostra

Accanto alla mostra “Quando San Rocco era una chiesa”, dedicata ad esplorare genesi e contesto storico dell’antica pieve di San Rocco, il secondo appuntamento espositivo autunnale del Museo di Riva del Garda è rappresentato dalla mostra “Vita brevis. Un sepolcreto infantile altomedievale dai recenti scavi a Riva del Garda di viale Dante”, curata dalla dottoressa Cristina Bassi e scaturita dalla collaborazione tra il Museo e la Soprintendenza ai Beni Archeologici di Trento

Da molti anni la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Trento è presente nel territorio dell’Alto Garda, uno dei più ricchi in Trentino per quanto riguarda le testimonianze di epoca romana, con attività di controllo, ricerca ed indagine. Tra gli interventi degli ultimi anni di particolare interesse è stato quello condotto nel 2004 in viale Dante a Riva del Garda, in un’area di complessivi 550 metri quadrati, dove sono stati messi in luce i resti di un esteso campo cimiteriale.
Le più antiche presenze umane risalgono al I° secolo d.C. quando l’area fu utilizzata a scopo funerario. Qualche secolo più tardi, tra la fine del VII° e gli inizi dell’VIII° secolo, la zona meridionale viene nuovamente dedicata alla sepoltura dei defunti con la delimitazione di un vero e proprio recinto cimiteriale ubicato in prossimità della futura cinta delle mura cittadine. A nord del muro che delimitava l’area funeraria si sviluppava, parallelamente, una strada lastricata che in seguito venne affiancata da edifici di carattere residenziale, come attestano i focolari domestici rinvenuti. Le abitazioni sorte a ridosso del cimitero altomedievale, così come i resti di un pozzo, testimoniano la progressiva evoluzione dell’area, ormai pienamente inserita nel contesto urbano del primitivo nucleo di Riva antica.
All’interno del recinto cimiteriale sono stati rinvenuti, accanto alle sepolture più antiche, i resti di un esteso campo cimiteriale risalente al VII-VIII secolo d.C., probabilmente sviluppatosi in corrispondenza di un’antica chiesa cimiteriale. Le indagini archeologiche hanno permesso il recupero di 14 tombe, di cui 12 contengono iresti di numerosi individui di età compresa tra i primi mesi e i 7-8 anni, tutti sepolti in un settore del cimitero ad essi appositamente riservato.
I resti dei defunti, sottoposti a mirate analisi di laboratorio, hanno permesso l’acquisizione di numerose informazioni di grande importanza per la ricostruzione delle modalità di vita di un campione significativo della popolazione rivana in questo periodo storico.


organizzazione: Museo Civico di Riva del Garda - P.A.T. Soprintendenza per i beni archeologici