Vita brevis. Un sepolcreto infantile altomedievale dai recenti scavi di Riva del Garda, viale Dante

Convegno

Nell’ambito dell’iniziativa “Scavi in corso”, il Museo di Riva del Garda invita la cittadinanza a partecipare alla serata: “Vita brevis. Un sepolcreto infantile altomedievale dai recenti scavi di Riva del Garda, viale Dante”, venerdì 27 ottobre alle ore 20.30, presso la sala conferenze del Museo nella rocca di Riva del Garda. Interverranno alla serata il Sindaco di Riva del Garda, Claudio Molinari, e la vicepresidente e assessore provinciale alla cultura della Margherita Cogo.

Durante la conferenza si alterneranno gli interventi della dottoressa Cristina Bassi, responsabile degli scavi per conto della Soprintendenza, e di Luciano Pugliese e Antonio Leopardi, archeologi, che presenteranno il video-documentario dedicato agli scavi di San Cassiano e via Pilati ed inserito nel percorso didattico del Museo di Riva del Garda.
La dottoressa Bassi illustrerà l’intervento curato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici nel sito di viale Dante, aperto alle visite sabato 28 e domenica 29 ottobre dalle 10.00 alle 12.00. “Si è trattato di un recupero difficilissimo – è la spiegazione di Cristina Bassi – perché ci siamo trovati a lavorare all’interno delle fondamenta di una serie di edifici. Dagli scavi è emerso un muro che circondava una necropoli strettamente connessa ad una chiesa molto antica. Le sepolture rinvenute sono tutte infantili e risalgono al VII-VIII secolo d.C. quindi si collocano in una fase di cristianizzazione avanzata. Tutti i bambini, sepolti in tombe familiari, sembrano appartenere ad una fascia medio alta perché dalle analisi non si sono riscontrate carenze alimentari o deformazioni dovute a carichi eccessivi di lavoro”.
Il sito di viale Dante si completa con l’esposizione dei corredi e dei reperti trovati durante lo scavo ed esposti nella mostra “Vita Brevis”, al Museo di Riva del Garda fino al 29 ottobre.
Pugliese e Leopardi affronteranno, invece, il problema dell’informatica applicata alla conoscenza ed alla diffusione del sapere archeologico: “Attraverso l’uso dell’informatica – ci spiegano i due archeologici – si può migliorare la qualità dell’analisi scientifica e la fruibilità dei beni archeologici da parte di un vasto pubblico. La procedura di analisi di uno scavo archeologico verte intorno alle strutture e ai reperti rinvenuti; negli scavi di San Cassiano e di via Pilati, durante la realizzazione del documentario, abbiamo affiancato anche l’analisi ricostruttiva di alcune strutture. Le ricostruzioni sono state elaborate in base agli elementi architettonici trovati nei siti. L’aspetto di maggior rilievo di queste procedure di elaborazione è che tutte sono state condotte da archeologi che hanno seguito materialmente lo scavo nel suo corso”.
La differenza rispetto ad altri documentari di questo genere è che mentre nella maggior parte dei casi ci si rivolge a centri specializzati per produrre i filmati, che risultano validi sotto il profilo grafico, ma scarsamente attendibili sotto quello archeologico, nel progetto: “Riva archeologica” sono stati gli stessi archeologi a realizzare il documentario.
Il filmato “Riva archeologica”, in sostanza, ricostruisce tridimensionalmente i monumenti antichi rinvenuti in contesti di scavo e questo permette di diffondere ad un pubblico più ampio la conoscenza archeologica: “Non sempre i fruitori di un parco archeologico o di un museo – ci avvisano Pugliese e Leopardi – riescono ad apprezzare appieno l’enorme bagaglio culturale al loro cospetto. Inoltre, l’ampliamento degli strumenti didattici attraverso supporti multimediali non può che migliorare la qualità dell’offerta culturale”.


organizzazione: Museo Civico di Riva del Garda - P.A.T. Soprintendenza per i beni archeologici