Vita interiore di un piccione
Giorgio Antoniacomi presenta il suo libro Vita interiore di un piccione (e di un angelo custode imperfetto) (Publistampa, 2009).
Introduce: Michele Lanzinger.
Dalla piazza centrale di una metropoli, quattro occhi scrutano e indagano uno scenario ipotetico e, assieme, reale: sono sguardi che restituiscono, con un linguaggio sorvegliato ed uno stile a tratti disincantato, a tratti riflessivo, a tratti ironico, i mutevoli paesaggi interiori di unanima in perenne, inconcludente allestimento e di una città alla ricerca di unidentità almeno provvisoria. Scritta secondo un registro quasi cinematografico fatto di inquadrature in bianco e nero, tagli, dissolvenze, analessi la narrazione sembra affermare che, nonostante la nostra illusione di controllare il mondo e di governare le nostre vite fragili, instabili e vulnerabili, tutto ciò che succede, succede in fondo per sbaglio. Interagiscono due figure, che appartengono a due scale temporali diverse: una proiettata in un futuro fatto di timori e ancorata ad un passato popolato da rimorsi e da rimpianti; laltra che rimane dentro un presente dilatato e senza storia. Il contrappunto di queste voci un pennuto nevrotico, capace al più di svolazzare, ed uno spirito caduto da un qualche cielo sopra Berlino, anche se è un leggibilissimo, dichiarato, inatteso cielo diMilano ci ricorda che alla fine, come dicevaVasco Rossi, la vita è solo un brivido che vola via.