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La scoperta delle Onde Gravitazionali

Incontri e convegni

Dopo il genio di Galileo che ha iniziato l’osservazione strumentale dell’Universo nella luce visibile con il telescopio, sono state aperte altre finestre per ampliare la nostra conoscenza di esso: l’astronomia dell’infrarosso, dell’ultravioletto, delle onde radio, dei Raggi Gamma: tutte comprese nelle Onde Elettromagnetiche, più i Raggi Cosmici, che sono particelle che ci provengono dallo spazio. Il genio di Einstein, con la sua teoria della Relatività Generale, ha permesso di aprire una nuova finestra prima assolutamente impensabile: quella delle Onde Gravitazionali. Si può dire che dopo la vista, ora abbiamo anche il sussurro dell’Universo. Il gruppo internazionale di scienziati, nel quale numerosi sono gli italiani, ha compiuto un’impresa che rimarrà nella storia come pietra miliare del progresso nella conoscenza della Natura.

Ivo Modena, si laurea in Fisica all’Università di Padova nel 1954 con una tesi sui Raggi Cosmici e per qualche anno continua a lavorare in questo campo di ricerca. Con il prof. Careri sceglie poi come tecnica base la criogenia, la fisica sperimentale delle Basse Temperature, quelle prossime allo Zero Assoluto. Nel 1960 si sposta a Roma dove lavora all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati, al Comitato Nazionale delle Ricerche e successivamente come Professore presso l’Università di Roma “La Sapienza” prima e quella di “Tor Vergata” poi. Tutte le sue successive ricerche sono fatte con l’ausilio della criogenia: inizialmente lo studio dei liquidi quantistici He4 ed He3 poi il Biomagnetismo con una fruttuosa collaborazione con alcuni medici, cardiologi e neurologi, per lo studio diretto su pazienti. L’ultimo campo di ricerca è quello delle Onde Gravitazionali che occupa tutto l’ultimo periodo di attività, una buona parte del quale al CERN di Ginevra. Dal 1980 è socio dell’Accademia degli Agiati.

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organizzazione: Accademia Roveretana degli Agiati